"Preferisco Vialli a Schumacher"
Insomma, la quarta finale, quella di Roma, deve essere quella buona. Ma proprio i precedenti gli incutono ansia. E la incutono a tutto il popolo bianconero. Perché il vissuto di quelle esperienze, la storia interiore di quelle tre finali, accomuna l'Avvocato e qualsiasi tifoso della Juventus. L'unica differenza è il jet privato, poi i contorni dei sentimenti possono sovrapporsi in modo esatto. Le storie si unificano in una storia sola, le ansie e le speranze si fondono.
E in quell'allenamento, che Lippi ha chiuso a tutti, tranne che a lui, l'Avvocato porta i pensieri di milioni di tifosi bianconeri. Si esalta e quasi grida per due gol nella partitella, uno di Vierchowod, l'altro di Vialli. E riecheggiano le parole di una sua intervista concessa alla Rai il giorno prima: "Preferisco Vialli a Schumacher. Vorrei vincere la Coppa dei Campioni più che il Mondiale di Formula 1, anche perché è più difficile raggiungere la finale e non c'è di mezzo una macchina". Vialli si schermisce: "Non credo che preferisca me a Schumacher, ma cercherò di ricambiare questa fiducia".
I meriti di Umberto Agnelli
Per l'ultima volta. Lo ha già fatto ampiamente capire che sarà la sua ultima partita con la maglia della Juventus, nel suo futuro c'è l'Inghilterra e l'Avvocato un poco se ne dispiace, anche se sono i giorni in cui sta pregustandosi il nuovo giocattolo. "Ho visto Zidane nella finale di Coppa Uefa e mi è sembrato un ottimo giocatore. Mi piace molto e piace molto anche a Platini", dice compiaciuto. Zizou arriverà a giugno e non sarà amore a prima vista, ma è un'altra storia. Nei giorni precedenti al 22 maggio, l'Avvocato pensa solo alla squadra che andrà in campo.
Punta su Vialli, si affida alle magie di Del Piero che hanno portato la squadra fin lì; è ispirato dalla difesa di ferro e da un centrocampo di combattenti. Questa Juventus gli piace. L'ha costruita suo fratello Umberto e gli ha dato tutti i meriti in un'intervista alla Stampa ("Ha avuto ragione su tutto e su tutti"), ma proprio nei giorni in cui delega molto del suo potere all'interno dell'impero Fiat, sottolinea anche: "Io e mio fratello abbiamo sempre lavorato insieme sulla Juventus. Abbiamo anche sbagliato insieme, qualche volta invece no".