Lo spiritio e le analogie con la Juve del passato
"Quest'anno hanno creato un bel gruppo, grazie a quei 4-5 giocatori più importanti. Sono affiatati, ma anche mentalizzati in un obiettivo e nel crescere. Alla base è fondamentale è avere quel tot di giocatori che ti riprendono se non fai le cose giuste. È importante avere un blocco, che può essere italiano, ma anche straniero, se parlano bene italiano e si sentano le responsabilità nonostante siano stranieri. Io, quando sono andato all'estero, tendi a pensare 'Vabbè, ma tanto sono stranierio'. E invece, se entri in gruppo, parli bene la lingua e sei un giocatore di peso... È quello che hanno fatto Danilo, Szczesny, Perin e Rugani. Ritrovo lo spirito che è mancato negli ultimi anni anche da parte dei tifosi. Siamo passati da anni in cui si vinceva sempre, e ci si abitua, a quelli in cui si voleva un altro calcio. Poi, non si è vinto per un po', e ora hanno riappassionato. Quest'anno la Juve, pure che fa una partita come a Firenze, ma stai a 2 punti dall'Inter, comunque il tifoso dice 'Sogno di rivincere lo Scudetto'".
Su Pirlo, Cristiano Ronaldo, Tevez, Dybala e Mbappé
"Il miglior giocatore con cui ho giocato alla Juve? Pirlo. Con Del Piero ci ho giocato un anno solo, soprattutto in Nazionale, ma comunque non era più il vero Del Piero. Ho visto poi Cristiano Ronaldo, e poi Tevez è stato un giocatore incredibile. Pirlo è stato un altro livello. Dovrei dire anche Cristiano, ma ci ho vissuto solo il mio ultimo anno di carriera, non ho giocato neanche così tanto... Dovrei metterlo per primo, ma dico Pirlo, fantastico. Avrei potuto giocare con Mpabbé se Paratici mi avesse ascoltato? No, mi disse 'È impossibile prenderlo'. Ci avevo giocato contro in Champions, con il Monaco, era il finto 3-4 di Allegri, che diceva giochiamo a tre ma in realtà facevo il terzino. Questa è un'altra sua dote, ti riesce a convincere anche quando non sei d'accordo. Lui giocava esterno sinistro, aveva 16-17 anni, fu una fatica immensa. Finì la partita e dissi a Paratici 'Tanta roba'. Mi ricordo che ai tempi ci si confrontava. Giocammo contro il Palermo, entrò negli spogliatoi e disse 'Come l'avete visto Dybala?'. Non l'aveva mai strusciata, non per colpa sua, ma gli dicemmo 'Beh, sì, effettivamente...'. E lui: 'Eh sì, anche secondo me, si vede...'. E invece di Mbappé disse subito 'è impossibile'. E io: 'Peccato...'".
Sul Mondiale 2006 e la mancata qualificazione
"Restano ancora delle emozioni che ogni tanto riaffiorano. La cosa bella è che ancora, ogni tanto, qualcuno dice 'Campioni del Mondo' in un contesto fuori dal calcio. La squadra dell'82 è sempre stata ricordata come Campioni del Mondo, anche ora. E lo stesso noi, anche in un periodo che era un gran casino... Poi, il tempo passa, ognuno fa le sue cose, rivediamo ogni tanto qualcuno nell'ambiente, ma non ci siamo mai più rivisti tutti insieme. Ma siamo legati a quel periodo: 50 giorni insieme. La mancata qualificazione? Provo ogni tanto a scordarmela, ma non ci riesco. È stata una cosa brutta, gestita male, è stato tutto pessimo quel periodo, ma non do responsabilità. C'era tanta negatività, siamo stati male e in più siamo usciti... Perché se fossimo passati qualcosa ce la saremmo scordata, invece andando fuori è stato tutto peggio. Ventura? Non era un allenatore di quel profilo, ma non è una colpa. Penso sia stato un ottimo allenatore e che capiva di calcio, ma non era adatto per quel ruolo lì e penso sia stata sbagliata la decisione di prenderlo. Ma poi è stato tutto sbagliato mentre era lì, e poi metto in mezzo noi, che andavamo in campo... Una grande delusione".