Lo stratega Allegri
"È stato un allenatore di capacità del dialogo nel capire i giocatori importanti. Ha avuto la fortuna di trovare una squadra super allenata e mentalizzata da Conte, la sua bravura è stata quella di alleggerire qualche situazione, tipo la Champions o l'avvicinamento alle gare, era sempre molto sereno. Ha lasciato correre molto anche un po' sulla fantasia dei giocatori. È uno stratega, legge benissimo le partite e i momenti della stagione e anche nelle conferenze stampa dove sta mandando segnali. Gli hanno chiesto determinate cose, tipo il bel gioco, lui non lo ha di natura ma ha altre cose e alla fine conta solo la vittoria. Via a fine stagione? Ha passato lo scorso anno dove si è preso tutte le colpe, quest'anno è più sereno".
Conte-Allegri, chi rappresenta meglio la Juventus?
"Meglio Antonio perché ci ha giocato, ci ha vinto ed è stato anche capitano della Juve. Soprattutto ha fatto tornare la Juve ai suoi livelli, su idea di Andrea Agnelli, ha riportarto la mentalità Juve in quel periodo difficile. Ha lanciato messaggi a società e giocatori sul fatto che alla Juventus deve vincere".
I giovani ed il paragone Yildiz
"Ce ne sono tanti e bravi, negli anni non è sempre stato così o c'era questo dislivello tra la Prima Squadra e la Primavera/NextGen. Ora ci sono profili che possono giocare nella Juve e poi dopo hanno la personalità. Allegri non mette a caso giocatori, se li mette e perché vede qualcosa. Yildiz come Del Piero? Andrei piano con i paragoni, una cosa è certa, ha talento e a quell'età vedere certi gol di fa sorridere. Speriamo che cresca, ha un allenatore che sa come si gestisce bene un calciatore giovane e bravo, perché Allegri sa come toglierti la pressione. Mi ricordo quando arrivò Dybala, pagato 30 milioni dal Palermo, i primi due mesi non giocava. C'era talmente tanta pressione... e poi per fortuna è entrato, perché iniziò a segnare".
Il ritorno di Del Piero in società
"Io sono sempre dell'idea che è sempre bello avere dei giocatori che sono stati bandiere e icone all'interno del club. Però, penso ci sia un percorso nel farlo e non è tutto scontato, appena finisci. Tutti vogliono Del Piero nel club, è normale, ma se facesse il suo processo di crescita, è un simbolo della Juve, ovunque vai. Io lo noto quando vado all'estero: Juventus e Del Piero. Ci starebbe bene, ma c'è un percorso da fare".