Barzagli sulla lotta scudetto
Sulla lotta scudetto Inter-Juve commenta: "Intanto le due squadre sono diverse. I numeri dicono tanto e sono importanti perché, nel calcio italiano, la miglior difesa ha sempre vinto il campionato. O quasi sempre. Le percentuali sono quelle. Questo ci dice che la Juventus fa della difesa la sua grande forza e poi riesce a vincere le partite con i suoi giocatori. L’Inter, invece, è una squadra completa. Ha un grande attacco e un grande centrocampo. Vince le partite con più gol di scarto ma è talmente forte che prende anche pochi gol. Vediamo. C’è sempre il gioco di dire chi è più forte (ride, ndr) ma ormai non se ne può più! L’Inter sulla carta è piu forte della Juventus, niente da dire. C’è sempre il giochino: chi arriva primo alla fine è stato più bravo degli altri, perché non sempre il più forte vince. Se l’Inter vince il campionato, avrà meritato e dimostrato di essere la squadra più forte e anche più brava. Vedremo come andrà a finire".
Gli anni della BBC e Buffon
"La perfezione non esiste nel calcio. Ci siamo andati vicini se avessimo vinto la Champions, credo che abbiamo fatto anni importanti dove in campo non sono mai stato così sicuro come con loro. Ognuno sapeva che aveva a fianco il compagno giusto, per anni siamo stati una bella difesa. È una cosa nata così ed è andata avanti anche se non ero titolare visto l'età avanzata, ma nei minuti finali a volte si ricomponeva il trio. Una cosa nata da Conte? Si, nacque contro il Napoli di Mazzarri. Buffon a volte vive sulla luna, a volte sulla terra ma quando è seriamente sulla terra è un leader nato, tutti lo ascoltano e dice sempre cose giuste. Chiellini è stato il riflessivo, quello che mediava cercando di tenere i cavalli più pazzi nei momenti difficili. Bonucci un pignolo, ciò lo ha fatto crescere e incentivava tutta la squadra".
Il Wolfsburg e il retroscena su Lippi
"Marcello Lippi mi chiamò dicendomi che non era d'accordo con la mia decisione di andare al Wolfsburg e che non mi avrebbe più chiamato in Nazionale perché voleva che andassi alla Fiorentina... e così fece. Non mi chiamò più, quell'anno lì vincemmo la Bundesliga però mi fece piacere, qualche anno più tardi, quando ammise di aver sbagliato a lasciarmi fuori".