Pagina 1 | Sinner, caso doping: strategia difensiva, Wada, come funziona al Tas. E Naldi...

Uno-due anni di stop: questa la richiesta della Wada nei confronti di Jannik Sinner per il caso Clostebol. Ma cosa potrebbe accadere al numero uno del mondo qualora fosse confermato il ricorso della World Anti-Doping Agency al Tas? A risentirne non sarebbe solo la carriera dell'attuale numero uno del mondo, ma anche l'immagine con i tanti brand di prestigio affiancati a Jannik che potrebbero fare un passo indietro. Perdite per cifre enormi, si stimano 50 milioni di dollari l'anno tra premi e sponsorizzazioni. Per evitare le tremende conseguenze e affermare nuovamente la sua innocenza, Sinner ha deciso di affidarsi allo studio legale Onside Law di Londra, specializzato in diritto sportivo, con l'avvocato Jamie Singer a capo, dopo averlo già rappresentato con successo in altre cause.

Come funziona il processo del Tas

Come funziona il processo adel Tas? Tre arbitri decideranno il destino di Sinner: uno nominato dalla Wada, uno dalla difesa del tennista, e un terzo scelto direttamente dal tribunale. Il presidente del Tas è John Coates, noto per il suo coinvolgimento nelle Olimpiadi di Sydney del 2000 (si è auto-accusato di aver comprato voti da due membri del CIO). Quest'ultimo sarà responsabile della selezione dei giudici e della supervisione del procedimento. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità al caso, vista la reputazione e l’influenza del presidente all’interno dello sport mondiale.

Sinner, rivincita su Shelton a Shanghai!

© RIPRODUZIONE RISERVATA

L'accusa della Wada

Il punto focale dell'accusa riguarda la presunta negligenza di Sinner nel controllo dell’uso di una pomata proibita, il Trofodermin, che sarebbe stata utilizzata dal fisioterapista del suo team, Giacomo Naldi, per curare una ferita al dito.
Per la Wada Sinner non avrebbe fatto abbastanza per evitare il contatto con sostanze proibite, anzi avrebbe dovuto verificare l’etichettatura della pomata e prendere ulteriori precauzioni per evitare rischi di contaminazione. A Jannik si contesta inoltre la mancanza di protezione, per l'agenzia non ci sono state misure sufficienti per prevenire contaminazioni accidentali.

"Credevo fosse tutti finito": Sinner amaro

La difesa di Sinner

Per difendersi Sinner ha più volte ribadito che è difficile per un atleta avere il controllo di ogni minimo dettaglio della gestione del proprio staff. Gli avvocati potrebbero aggiungere: se Sinner fosse stato informato dell’uso della pomata, non avrebbe potuto impedirne l’uso, dato che era necessario per curare una ferita. Inoltre, la difesa potrebbe far leva sul fatto che il fisioterapista Naldi fosse appena arrivato in California e stesse soffrendo di jetlag, circostanza che potrebbe aver contribuito a incomprensioni o comunicazioni incomplete. Questa la strategia difensiva dell'altoatesino che dovrà smontare l'accusa per evitare un pesante stop e proseguire la sua scalata che in questo 2024 lo ha portato a conquistare il primato mondiale nel ranking e ben due Slam.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Caso Sinner, il riepilogo

Il 20 agosto, l'International Tennis Integrity Agency (ITIA) - l'agenzia mondiale antidoping per lo sport - ha annunciato che Sinner era risultato positivo due volte al clostebol, uno steroide anabolizzante vietato. Dopo le verifiche sul caso, lo stesso organo aveva ritenuto che Sinner non avesse "nessuna colpa o negligenza" per quei test positivi, accettando la sua spiegazione secondo cui era stato contaminato da uno spray curativo acquistato dal suo fisioterapista, Umberto Ferrara. Sabato 28 settembre, l’Agenzia mondiale antidoping (WADA) ha presentato ricorso contro la sentenza richiedendo “un periodo di squalifica compreso tra uno e due anni”. L'ITIA ha accusato Sinner di aver violato l'articolo 2.1 e l'articolo 2.2 del Programma antidoping del tennis. L'altoatesino ha spiegato quanto accaduto con lo spray curativo utilizzato dal suo fisioterapista contenente clostebol. Questa la dinamica: il fisioterapista di Sinner, Giacomo Naldi, si è tagliato la mano e poi ha usato lo spray su quel taglio. Naldi ha poi effettuato dei massaggi su Sinner, che hanno portato alla contaminazione transdermica con la sostanza. Il tribunale ha accettato la versione dei fatti di Sinner pur trattenendone il premio in denaro, i risultati e i punti in classifica di Indian Wells.

Sinner, Kyrgios ancora all’attacco

Cosa accadrà?

Due gli interrogativi che restano: cosa significa “nessuna colpa o negligenza” e perché a Sinner è stato permesso di continuare a giocare? Nel primo caso, la frase fa parte del quadro dell’ITIA per valutare e perseguire le violazioni antidoping e viene presa in considerazione quando un giocatore ha dimostrato con successo di non essersi dopato intenzionalmente. Nel secondo bisogna chiarire che Sinner ha ricevuto una sospensione provvisoria dopo ogni test positivo per clostebol. Tuttavia, gli atleti hanno il diritto di ricorrere in appello contro queste sospensioni provvisorie e Jannik ha dimostrato immediatamente che il suo allenatore aveva acquistato lo spray curativo contenente clostebol. Tali decisioni hanno permesso a Sinner di continuare a giocare mentre le autorità portavano avanti un'indagine completa. Ma è proprio sul “nessuna colpa o negligenza” che la Wada ha voluto approfondire facendo ricorso alla decisione del tribunale. Una scelta che per molti tennisti, da Djokovic ad Alcaraz, non è passata come una bella prospettiva per il tennis. Quando Sinner difenderà il suo Australian Open a Melbourne a gennaio, probabilmente starà ancora aspettando di sapere quando, e se sarà squalificato. Cosa succede adesso? Si attendono ulteriori sviluppi, la Wada chiede da uno a due anni di squalifica, Sinner è al lavoro per dimostrare ulteriormente la sua innocenza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Caso Sinner, parla Naldi

Dopo il ricorso della Wada (Agenzia mondiale antidoping) contro l’assoluzione del fenomeno italiano, toccherà al Tas di Losanna pronunciarsi in maniera definitiva. Intanto è Luca Naldi, ormai ex preparatore di Jannik Sinner, a parlare a margine di un evento ma senza entrare nei dettagli del caso. “Sto bene - le parole di Naldi -, sono dispiaciuto come tutti. Non posso dire altro, spero solo, prima o poi, di poter raccontare anche io cosa è successo per dare un quadro generale, come sa chi ha letto la sentenza”. Con Jannik il rapporto non è cambiato: “Mi ha scritto dopo la nascita di mia figlia, è stato carino come tutto lo staff”. Tanti i messaggi di affetto, ma diversi anche gli insulti arrivati sui social: “Ho ricevuto e letto cose non belle, ma fa parte del gioco”.

Giù le mani da Sinner! Wada, parlaci anche dell'Operacion Puerto

Naldi: "Mi piacerebbe tornare"

Naldi da anni ha uno studio di fisioterapia frequentato da tanti sportivi. Del resto, fino al 2022 lavorava nello staff della Virtus Bologna: “Ho lavorato con la Virtus e poi nel 2023 ho iniziato con Sinner. Dal club bolognese sono stati molto gentili nei miei confronti subito dopo quello che è successo. Mi piacerebbe tornare, ci potrebbe essere anche una possibilità ma dieci giorni fa sono diventato padre per la prima volta. Mi prendo un po’ di tempo per fare le cose con calma, lavoro in studio. L’impegno di una squadra è importante”.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Uno-due anni di stop: questa la richiesta della Wada nei confronti di Jannik Sinner per il caso Clostebol. Ma cosa potrebbe accadere al numero uno del mondo qualora fosse confermato il ricorso della World Anti-Doping Agency al Tas? A risentirne non sarebbe solo la carriera dell'attuale numero uno del mondo, ma anche l'immagine con i tanti brand di prestigio affiancati a Jannik che potrebbero fare un passo indietro. Perdite per cifre enormi, si stimano 50 milioni di dollari l'anno tra premi e sponsorizzazioni. Per evitare le tremende conseguenze e affermare nuovamente la sua innocenza, Sinner ha deciso di affidarsi allo studio legale Onside Law di Londra, specializzato in diritto sportivo, con l'avvocato Jamie Singer a capo, dopo averlo già rappresentato con successo in altre cause.

Come funziona il processo del Tas

Come funziona il processo adel Tas? Tre arbitri decideranno il destino di Sinner: uno nominato dalla Wada, uno dalla difesa del tennista, e un terzo scelto direttamente dal tribunale. Il presidente del Tas è John Coates, noto per il suo coinvolgimento nelle Olimpiadi di Sydney del 2000 (si è auto-accusato di aver comprato voti da due membri del CIO). Quest'ultimo sarà responsabile della selezione dei giudici e della supervisione del procedimento. Questo aspetto aggiunge un ulteriore livello di complessità al caso, vista la reputazione e l’influenza del presidente all’interno dello sport mondiale.

Sinner, rivincita su Shelton a Shanghai!

© RIPRODUZIONE RISERVATA
Loading...
1
Sinner, caso doping: strategia difensiva, Wada, come funziona al Tas. E Naldi...
2
L'accusa della Wada
3
Caso Sinner, il riepilogo
4
Caso Sinner, parla Naldi