L'accusa della Wada
Il punto focale dell'accusa riguarda la presunta negligenza di Sinner nel controllo dell’uso di una pomata proibita, il Trofodermin, che sarebbe stata utilizzata dal fisioterapista del suo team, Giacomo Naldi, per curare una ferita al dito.
Per la Wada Sinner non avrebbe fatto abbastanza per evitare il contatto con sostanze proibite, anzi avrebbe dovuto verificare l’etichettatura della pomata e prendere ulteriori precauzioni per evitare rischi di contaminazione. A Jannik si contesta inoltre la mancanza di protezione, per l'agenzia non ci sono state misure sufficienti per prevenire contaminazioni accidentali.
"Credevo fosse tutti finito": Sinner amaro
La difesa di Sinner
Per difendersi Sinner ha più volte ribadito che è difficile per un atleta avere il controllo di ogni minimo dettaglio della gestione del proprio staff. Gli avvocati potrebbero aggiungere: se Sinner fosse stato informato dell’uso della pomata, non avrebbe potuto impedirne l’uso, dato che era necessario per curare una ferita. Inoltre, la difesa potrebbe far leva sul fatto che il fisioterapista Naldi fosse appena arrivato in California e stesse soffrendo di jetlag, circostanza che potrebbe aver contribuito a incomprensioni o comunicazioni incomplete. Questa la strategia difensiva dell'altoatesino che dovrà smontare l'accusa per evitare un pesante stop e proseguire la sua scalata che in questo 2024 lo ha portato a conquistare il primato mondiale nel ranking e ben due Slam.