L'arrivo alla Juve e la qualità migliore
E poi l'arrivo al Lille: "Con Paulo Fonseca ho giocato tutta la stagione come terzino destro e poi alla fine della stagione la Juve mi ha chiamato…per la stessa posizione, il che è stata una sorpresa per me perché era il mio primo anno in quella posizione. È stato un po’ folle”. Capitolo Usa: “Nazionale? Sento che abbiamo un potenziale enorme, bisogna solo trovare la persona giusta per esaltarlo. Pochettino sicuramente è in grado. Giocare sotto pressione è in un certo senso il motivo per il quale giochiamo. Le mie partite preferite non sono mai quelle in casa, ma quelle in trasferta, quelle che hanno una posta in gioco altissima. Ovviamente con il nuovo ct toccherà ricostruire, ma il rapporto che abbiamo nello spogliatoio è un qualcosa che molte altre nazionali non hanno. Pulisic è incredibile, è l’esempio di quei ragazzi che vanno all’estero, fanno ciò che devono fare e poi riportano tutto in nazionale”.
La sua qualità migliore: “Sono sempre stato uno che ama tirare da lontano, anche quando ero più giovane. Ho sempre avuto un buon tiro. I miei genitori mi stressano sempre, dicendomi ‘Tira da lontano, hai un buon tiro bla bla bla…!’. Alla fine ho finito per seguire il loro consiglio, forse ho preso da papà. Mi sono sempre sentito a mio agio nel farlo, tu tiri e poi vedi cosa succede. Ovviamente a volte la palla finisce alta o fuori dallo stadio, ma se faccio lo stesso tiro cinque volte sono sicuro che almeno due volte segno”.