Trapattoni e la critica del suo tempo
E la critica lo accoglie bene. Il direttore di Tuttosport, Gianpaolo Ormezzano, confidente di Boniperti, scrive un lungo elenco di motivi per cui Trapattoni è l’uomo giusto. "1. Trapattoni è giovane e quindi ha idee giovani (si spera, almeno) e volontà giovane. 2. Trapattoni è serio, lo sappiamo per certo, è maturato con una gavetta difficile e talvolta umiliante, quella del Milan, prima con Rocco, poi da solo, però sempre sotto l’ombra di Rocco. 3. Trapattoni non è un mago e non costa come un mago: la Juventus ha una gestione sana e non può fare certe cretinate, non può farle in assoluto e non può farle nel relativo di ciò che rappresenta, cioè anche la Fiat, cioè anche gli Agnelli. 4. Trapattoni sa di calcio, alla maniera di Radice, con cui crebbe e giocò nel Milan.
5) Trapattoni è una continuazione abbastanza decisa dell’esperimento che la Juventus tentò con Armando Picchi, al quale chiese di portarle esperienze, anche internazionali, delle grandi società lombarde nel grande rigore piemontese. 6. Trapattoni non si è mai montato la testa da calciatore, non dovrebbe montarsela da tecnico, visto che come tecnico dovrebbe apprezzare soprattutto i giocatori alla Trapattoni. 7. Trapattoni è una mossa psicologicamente vincente a priori, perché la piazza milanese patisce la sagacia e la attenzione torinese a prelevare lì i talenti (la cosa fa molto arrabbiare Gianni Brera). 8. Trapattoni permette a Boniperti di cedere alla piazza che voleva l’uomo da fuori senza al tempo stesso venire meno ai suoi principi di saggia economia e di non acquiescenza alle follie del mercato (Boniperti ha parlato anche con altri allenatori, quelli da cento milioni annui in su e ha patito notevoli choc essendo onesto e saggio)".