Pagina 1 | Spalletti: "Anche senza Baggio, Totti o Del Piero l'Italia è sempre forte"

Spalletti: "Anche senza Baggio, Totti o Del Piero l'Italia è sempre forte"© Getty Images

Dopo il convincente successo per 1-3 sulla Francia, l'Italia è pronta a riscendere in campo. Domani gli azzurri sfideranno Israele (in quel di Budapest, per motivi di sicurezza) per la seconda gara del gruppo 2 di Nations League. Il commissario tecnico Luciano Spalletti ha presentato la sfida nella sala stampa della Bozsik Arena: a precederlo in conferenza Samuele Ricci. Tempo di dichiarazioni per gli azzurri prima della rifinitura per delle ore 18.

Israele-Italia, Spalletti in conferenza

Così Spalletti ai giornalisti presenti: "Se non ci arriviamo bene da un punto di vista mentale, come contro la Francia, questa partita potrebbe rappresentare una trappola". Riccardo Calafiori sarà indisponibile e quindi qualcosa cambierà in difesa, ma ci saranno altri cambiamenti? Così il ct: "Penso che sia difficile riproporre in blocco la squadra che ha iniziato la partita con la Francia. Impossibile smaltire la fatica in due giorni, oggi vedremo come stanno ma 3-4-5 calciatori ci sta di cambiarli".

Sandro Tonali è tornato e si è subito dimostrato importante per la Nazionale: "Eravamo tutti a braccia aperte ad accoglierlo. Per noi diventa un calciatore importante per l'Italia viste le sue qualità: ora lo abbiamo, è un Tonali nuovo, voglioso di far rivedere la sua qualità di giocatore. Ha capacità di aiutare tutti in campo perché sa fare tutto, e poi i compagni di squadra gli vogliono molto bene: averlo ritrovato nello spogliatoio anche per gli altri è stato motivo di grande piacere".

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"Non abbiamo Baggio, Del Piero o Totti ma..."

Al ct viene chiesto cosa pensa dell'Italia che. dopo aver vinto l'Europeo, ha vissuto 3 anni non facilissimo: "Sento fare discorsi contrastanti. Una nazione come l'Italia avrà sempre 20 calciatori per fare una squadra forte, qualsiasi sia il momento attraversato. La nostra terra creerà sempre presupposti per essere forti, bisogna capire i momenti: ora ad esempio non abbiamo il vero purosangue da un punto di vista tecnico. Non ci sono i Baggio, i Del Piero, i Totti che fanno la differenza. Ma ne abbiamo tanti che sanno fare molte cose, che sanno adattarsi, che sanno riconoscere il sacrificio che ci vuole, e possono comunque fare la differenza. Si torna ad essere pronti a prendersi le responsabilità anche dei compagni. Più che squadra siamo stati fratelli che han formato una squadra: con la Francia si è visto un atteggiamento da fratelli, e questo ti aiuta con qualsiasi difficoltà".

Sulle condizioni di Alessandro Bastoni e Davide Frattesi: "Bastoni gioca. Togliere due pilastri della difesa, vista l'assenza di Calafiori, diventa complicato. Poi lui è quello che ha più esperienza, ha qualità che possono far bene a tutta la squadra. Frattesi andrà valutato oggi, ma lui dice di star bene. Con la Francia è stato sostituito prima e ha saltato la parte più 'pericolosa', non avendo corso sulla fatica. Vedremo come andrà in allenamento".

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"Kean gioca. Sul carattere della squadra..."

Così invece Spalletti su Israele: "Vale il discorso fatto prima dell'Ucraina. Saranno determinati a voler far vedere quel che è il loro problema sociela, le difficoltà che stanno vivendo, mettendo il doppio della voglia che ci vuole di solito, per dare una risposta alle difficoltà che hanno". Sulla formazione di domani: in difesa giocherà sicuramente Bastoni, come rivelato dal ct. Ma c'è qualcuno dal centrocampo in su che certamente scenderà in campo?  Spalletti risponde così: "Probabile che Kean sia della sfida. Non potendo rigiocare di nuovo per 90' Retegui, è meglio fargli fare il pezzo determinante della sfida: Kean, inoltre, ha fatto vedere di star bene. Valuteremo se sulla trequarti giocherà ancora Raspadori oppure un centrocampista: abbiamo diverse soluzioni, come ad esempio Brescianini. Sia dal punto di vista mentale che da quello numerico, la squadra sta bene".

Spalletti ha spesso avuto squadre di carattere, riuscirà a trasmettere questa qualità anche all'Italia? "Quando mi sono avvicinato a questo sport ho sempre pensato che le soluzioni le avrei trovato verso la qualità del gioco, della squadra. Poi mi son ritrovato spesso professionisti che han saputo lottare oltre che mettere qualità. Devo dire che ora c'era soprattutto bisogno di riscoprire questa disponibilità, di essere forti caratterialmente, nella corsa, nello spirito di squadra. Con la Francia ho visto tante cose belle, una vittoria che fa bene a tutti usando qualità visibili, meritando l'attenzione della stampa. È la scappatoia per la mancanza di qualche campione che abbiamo invece avuto in altri tempi. Sono fiducioso di riproporre il calcio fatto vedere nell'ultima partita".

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"Gioco all'italiana? No, molto di più"

Sul gioco espresso e sull'umore della squadra: "Ho cercato di essere differente. Quando si dice che bisogna capire quali sono stati i problemi, ragionare su cosa è stato fatto, io ho modificato delle cose. Ma ho visto un gruppo subito molto coeso, compatto. Poi la differenza della qualità degli allenamenti forse l’ha fatta anche il numero di giocatori portati. E poi c’è questo mix, mettendo in campo tutti un po’ di qualità differenti. Tutti si sono adattati a fare un po’ tutto, ed è venuto fuori che abbiamo messo in campo tante scuole di calcio diverse contro la Francia".

Spalletti entra nel dettaglio e spiega: "A volte li abbiamo pressati alto facendo uomo contro uomo, altre volte blocco basso, ma è capitato di mantenere possesso palla a metà campo, bravi a gestire il momento della partita come han fatto scuole di calcio diverse dalla nostra che fanno palleggio. Altre volte abbiamo verticalizzato subito, andando dietro la linea difensiva come ha fatto in tempi passati l’Inghilterra che andava a giocare sulla fisicità delle punte. Nello sviluppo della gara con la Francia c’è stato scuola di calcio italiana, spagnola, inglese… Se qualcuno scrive che siamo come la Spagna lo mangio (ride, ndr). Ma è per dire che a volte abbiamo fatto buon possesso palla. Poi sul primo gol siamo andati da una parte all’altra con qualità assoluta, come han fatto vedere Tonali e Dimarco. E sento dire che finalmente giochiamo all’italiana: ma quanto fatto vedere da Tonali e Dimarco mi sembra qualcosa di più. Poi si può semplificare tutto dicendo ciò che ci pare, ma la squadra ha fatto davvero una grande partita: due gol manovrati da dietro e uno su recupero palla a metà campo, neanche uno in contropiede. E siamo stati sempre compatti, uniti".

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Dopo il convincente successo per 1-3 sulla Francia, l'Italia è pronta a riscendere in campo. Domani gli azzurri sfideranno Israele (in quel di Budapest, per motivi di sicurezza) per la seconda gara del gruppo 2 di Nations League. Il commissario tecnico Luciano Spalletti ha presentato la sfida nella sala stampa della Bozsik Arena: a precederlo in conferenza Samuele Ricci. Tempo di dichiarazioni per gli azzurri prima della rifinitura per delle ore 18.

Israele-Italia, Spalletti in conferenza

Così Spalletti ai giornalisti presenti: "Se non ci arriviamo bene da un punto di vista mentale, come contro la Francia, questa partita potrebbe rappresentare una trappola". Riccardo Calafiori sarà indisponibile e quindi qualcosa cambierà in difesa, ma ci saranno altri cambiamenti? Così il ct: "Penso che sia difficile riproporre in blocco la squadra che ha iniziato la partita con la Francia. Impossibile smaltire la fatica in due giorni, oggi vedremo come stanno ma 3-4-5 calciatori ci sta di cambiarli".

Sandro Tonali è tornato e si è subito dimostrato importante per la Nazionale: "Eravamo tutti a braccia aperte ad accoglierlo. Per noi diventa un calciatore importante per l'Italia viste le sue qualità: ora lo abbiamo, è un Tonali nuovo, voglioso di far rivedere la sua qualità di giocatore. Ha capacità di aiutare tutti in campo perché sa fare tutto, e poi i compagni di squadra gli vogliono molto bene: averlo ritrovato nello spogliatoio anche per gli altri è stato motivo di grande piacere".

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