"Gioco all'italiana? No, molto di più"
Sul gioco espresso e sull'umore della squadra: "Ho cercato di essere differente. Quando si dice che bisogna capire quali sono stati i problemi, ragionare su cosa è stato fatto, io ho modificato delle cose. Ma ho visto un gruppo subito molto coeso, compatto. Poi la differenza della qualità degli allenamenti forse l’ha fatta anche il numero di giocatori portati. E poi c’è questo mix, mettendo in campo tutti un po’ di qualità differenti. Tutti si sono adattati a fare un po’ tutto, ed è venuto fuori che abbiamo messo in campo tante scuole di calcio diverse contro la Francia".
Spalletti entra nel dettaglio e spiega: "A volte li abbiamo pressati alto facendo uomo contro uomo, altre volte blocco basso, ma è capitato di mantenere possesso palla a metà campo, bravi a gestire il momento della partita come han fatto scuole di calcio diverse dalla nostra che fanno palleggio. Altre volte abbiamo verticalizzato subito, andando dietro la linea difensiva come ha fatto in tempi passati l’Inghilterra che andava a giocare sulla fisicità delle punte. Nello sviluppo della gara con la Francia c’è stato scuola di calcio italiana, spagnola, inglese… Se qualcuno scrive che siamo come la Spagna lo mangio (ride, ndr). Ma è per dire che a volte abbiamo fatto buon possesso palla. Poi sul primo gol siamo andati da una parte all’altra con qualità assoluta, come han fatto vedere Tonali e Dimarco. E sento dire che finalmente giochiamo all’italiana: ma quanto fatto vedere da Tonali e Dimarco mi sembra qualcosa di più. Poi si può semplificare tutto dicendo ciò che ci pare, ma la squadra ha fatto davvero una grande partita: due gol manovrati da dietro e uno su recupero palla a metà campo, neanche uno in contropiede. E siamo stati sempre compatti, uniti".