"Sono deluso, la Svizzera era alla nostra portata"
All’Europeo ci siamo arrivati con una qualificazione meritata ma difficile, perché c’era subito urgenza di risultati. Sapevamo di avere un girone di grande difficoltà, come avete detto voi. Noi come età media siamo una delle più giovani. Ci si aspettava una reazione diversa. Io dico che fino alla qualificazione c’è stato una reazione nelle partite che è stata differente da quello che abbiamo visto ieri. Io dopo tutti i giorni e tutti gli allenamenti fatti ho parlato la squadra. Il dialogo è fondamentale. Ho parlato sempre come allenatore alla squadra perché l’ho sempre fatto e non ho visto criticità particolari. Gli sono stato troppo addosso nel senso che ho cercato di fare il mio lavoro al 100%. Ho ritenuto giusto non far passare niente. Mi è sembrato tutto abbastanza normale perché sono le stesse cose quando lotti per la retrocessione in C o altro. Qui cambia il volume perché c’è la maglia della Nazionale".
Sulla partita contro la Svizzera: “Mi è sempre piaciuta la disponibilità dei ragazzi. Fino a ieri. Ieri no. Della partita di ieri sono deluso. Non ho visto reazione. Anche con la Spagna, meritando di perdere più di 1-0, nell’ultimo quarto d’ora potevamo pareggiare. Ieri ho visto meno questa rabbia. Non ho visto la volontà di pareggiare contro un avversario che era alla nostra portata. Le analisi spero di farle in modo corretto, andando ad approfondire quel che è successo nella realtà delle partite. Ma se la risposta è stata questa, sono io che devo e dovrà fare qualcosa di diverso".
"La differenza tra ct e allenatore è oggettiva"
"Le differenze tra allenatore e CT sono oggettive. Da commissario tecnico non c’è la possibilità di giocare in maniera psicologia con la mente del soggetto. Il vestito me lo sono messo anche oggi e mi sta benissimo perché è un brand bellissimo. Le differenze ci sono e se hanno portato qualche difficoltà devo imparare anche io velocemente".