Il Mondiale del 2026 e la possibile ricandidatura
Gravina ha poi proseguito sul progetto insieme al ct: "Quando abbiamo parlato con Spalletti puntavamo proprio al 2026. Nessuno può assicurare un risultato. Ci dobbiamo impegnare al massimo. Non è un caso che la federazione dal 2018 stia facendo tutto per i giovani, e questo ha portato a grandissimi risultati.Noi tra 60 giorni cominciamo una grande competizione come la Nations League. Possiamo fare tutti i discorsi che volete. Ci sono altri condizioni su cui il mister deve lavorare. Siamo più lontani di quello che pensavamo sul lavoro da fare. Non ci si può arrendere. Dobbiamo recuperare la capacità di sensibilizzare e tirare fuori il meglio di questi ragazzi.Siamo tutti consapevoli che sarebbe un vero e proprio disastro non arrivare al prossimo Mondiale". Poi sul suo futuro come presidente Figc: "Credo che per quanto mi riguarda è prematuro dire se mi ricandiderò. Non mi sono soffermato sulla mia voglia di continuare questo percorso molto impegnativo".
"Abbiamo squadre Primavera con il 100% di stranieri"
"Da ieri sera abbiamo iniziato un nuovo percorso con un confronto. Abbiamo già sentito 5-6 tecnici che lavorano in Serie A per creare un maggior dialogo e confronto per la valorizzazione dei ragazzi e dei giovani. Una cosa è certa: “Non possiamo più commettere gli errori fatti in questo lungo periodo”. Ci caschiamo ogni volta e, dopo qualche fase di sfogo, ci adagiamo su un confronto politico" - ha spiegato Gravina. E a proposito di giovani: "Il meccanismo si inceppa sulla mancanza di valorizzazione dei giovani. Noi abbiamo squadre Primavera con il 100% di stranieri. Abbiamo cercato di ridurre l’età nelle nazionali minori mentre le primavere la hanno alzata. La ricerca continua del risultato a breve termine non permette di valorizzare i ragazzi. Dobbiamo riflettere anche sul fatto che tanti protagonisti del trionfo dell’U17 non giocano nelle varie sqaudre giovanili".
"Deluso dalla prestazione". Poi sul Governo...
"I ragazzi sono mortificati. La delusione più grande da parte loro è il non esser riusciti a massimizzare i grandi sacrifici che hanno fatto in questi trenta giorni. Non sono deluso dai ragazzi ma sono deluso dalla prestazione. Questi ragazzi sono il bagaglio su cui dobbiamo investire. La vedo dura che in soli 60 giorni vengano fuori alternative importanti per questo gruppo. Quella che è mancata è la risposta di carattere nelle difficoltà. Non voglio buttare via tutto il lavoro fatto e i ragazzi vanno tenuti in grande considerazione per tutto quello che hanno fatto non solo in questi giorni. Per le seconde squadre noi siamo vivendo un momento di grande movimento per le proposte. Vengono fatte delle norme da noi ma poi il governo leva il vincolo sportivo. Il tema non è quanto spendi ma è capire se quello che spendi ti tornerà. Per il tema dello ius soli è un qualcosa che stiamo dibattendo ma non si trova una soluzione. Mentre tutti cerchiamo le migliori fondamenta per il calcio. Ragioniamo da sistema, non troviamo solo il singolo problema".