Dominatore
Sinner è già un gigante dello sport italiano, un personaggio alla Alberto Tomba, Valentino Rossi o Federica Pellegrini. Uno di quelli che fanno fermare un Paese intero. Ma Jannik è il numero uno anche nelle scelte più difficili e nei momenti più delicati, come dimostrano il tie-break perfetto giocato ieri contro Djokovic (il 20º vinto negli ultimi 23 disputati) e, soprattutto, il modo in cui ci è arrivato. Fresco e tirato a lucido, grazie anche e soprattutto a due vecchie conoscenze di Nole, Marco Panichi e Ulises Badio, il cui primo mese di lavoro con Jannik sembra già regalare abbondanti frutti. L’anno scorso l’azzurro aveva vinto a Toronto, ma poi perso all’esordio a Cincinnati; aveva trionfato a Pechino, ma aveva salutato prematuramente Shanghai. Quest’anno invece Sinner è stato quasi sempre imbattibile persino sulla lunga distanza, suo più grande tallone d’Achille fino a qualche mese fa. I due Slam, i successi prima e dopo Melbourne e New York e anche l’ultimo trionfo cinese sembrano indicare una via diversa, ancora più luminosa. In dieci mesi di 2024 il nostro n°1 ha più trofei vinti (7) che sconfitte (6): stiamo entrando in una nuova dimensione, di cui Jannik Sinner pare – per ora – dominatore incontrastato.