L'evoluzione del calcio italiano e la particolarità della Serie B
La cosa più semplice e quella più difficile della Serie B?
"La cosa più semplice è stato trovare ragazzi con cui ho giocato l'anno scorso. Grazie a questo ho preso la decisione di andare avanti con questo progetto, sapevo che era una famiglia e che potevo affidare la mia vita a giocatori come Gabrielloni, Bellemo. La cosa più difficile? Ero alla prima esperienza, abbiamo avuto alti e bassi, con squadre sempre diverse da affrontare. Noi, il Parma e il Catanzaro abbiamo cercato sempre di proporre calcio, non di giocare uomo contro uomo come fanno tanti in B. Sono molto contento di esser riuscito a cambiare la nostra struttura di gioco, passando da una difesa troppo bassa che utilizzava il 5-3-2 ad essere una delle squadre, insieme al Parma, ad avere la linea d'attacco più alta del campionato con una difesa a 4 e difendendo a zona. La squadra è stata intelligente a cambiare e sono orgoglioso".
Può confermare il cambiamento e l'evoluzione del calcio italiano?
"L'esperienza mi è piaciuta tantissimo. Non avevo mai seguito la B, ci sono giocatori fisicamente e tecnicamente forti e sono felice ora di fare un passo avanti e alzare il livello, approdando in Serie A dove potremo giocare contro calciatori e allenatori fortissimi. Oggi si festeggia, ieri abbiamo festeggiato, ma da domani cominceremo a preparare la nuova stagione lavorando duro e cercando di capire come organizzare la squadra per il prossimo anno".