Si è ufficialmente conclusa la Serie B 2023/2024, con il verdetto relativo alla promozione in Serie A arrivato soltanto all'ultima giornata: a spuntarla è stato il Como di Cesc Fabregas, con l'allenatore che ha parlato ai microfoni di DAZN rispondendo alle domande degli ospiti in merito all'operato della stagione da poco giunta al termine. Dalla prima esperienza da allenatore all'utopico accostamento di Vardy al Como: le tante domande e le mille emozioni a cui è andato incontro l'allenatore spagnolo, affiancato dal gallese Roberts in un'incredibile promozione nella massima serie che mancava al Sinigaglia dal biennio 2002-2003.
L'inizio di una nuova era: la carriera da allenatore di Fabregas
Quanto ha contato l'inizio di stagione di allenare i ragazzi della primavera per poi salire in prima squadra?
"È stato molto importante per me, era la prima esperienza da allenatore e mi ha fatto capire diverse cose, soprattutto come parlare con i giocatori per aiutarli a credere nelle loro potenzialità e creare la mentalità per vincere tutte le partite. Ho cercato di fare la stessa cosa con la prima squadra, anche se sono arrivato troppo velocemente e non me lo aspettavo. Avevo un anno in più di contratto per continuare a giocare ma sono felice di aver preso questa decisione".
Il giocatore Fabregas lo conosciamo benissimo, ma che tipo di allenatore è ed a chi si ispira?
"Mi ispiro a me stesso, non guardo a nessuno. Ho le idee chiare: per me si deve lavorare, sono giusto con tutti o almeno provo ad esserlo. Ho provato a portare una certa mentalità vincente. Questa è la cosa più importante: di tattica possiamo parlare tutti, è semplice, ma creare una mentalità forte è la cosa più importante. Siamo riusciti a creare un DNA per il Como. Venezia, Palermo, Cremonese e Parma sono squadre che erano più forti di noi a livello di costruzione, alcune sono squadre provenienti dalla Serie A, o comunque squadre già costruite, ma in 6 mesi abbiamo fatto un'impresa e siamo molto contenti".