La nuova Juve di Motta e la Champions
In cosa sono diversi gli allenamenti quest’anno? E’ vero che sono più pesanti? E se sì, in che senso?
«E’ una metodologia diversa, lavoriamo di più sull’alta intensità. Comunque alla fine qui conta una cosa sola: vincere».
In Champions League siete partiti col piede giusto. Cosa sa del Lipsia e quale traguardo potrebbe ritenere soddisfacente?
«Sono una bella squadra che vuole tenere il palleggio con tanti giovani interessanti. Però noi dobbiamo pensare alla nostra partita: noi non dobbiamo fare tanti calcoli, in molti siamo giovani con poca esperienza in Champions e quindi dobbiamo viverla anche con la spensieratezza. Non è solo tensione. Serve l’atteggiamento avuto con il Psv».
Tante partite, tanti contrasti, tanti lanci e pochi gol. Quanto e cosa sta facendo per migliorare questo aspetto, visto che ha un tiro potente e preciso?
«Sì, è un aspetto in cui devo migliorare ma gioco in una posizione che non richiede soprattutto cercare il gol. Mi piacerebbe essere più decisivo, ma se serve che mantenga l’equilibrio della squadra affinché segni qualcun altro va bene uguale».
Thiago Motta in cosa l’ha colpito? Quanto è diverso rispetto agli allenatori che ha avuto in passato?
«Sicuramente la prima impressione che ti dà è la personalità fortissima. E in un club come questo è utile. Mi ha colpito molto, devo essere sincero. E’ un maniacale nel lavoro».