Locatelli, analisi e giudizi
Siamo al quarto anno alla Juventus. In cosa si sente cambiato e migliorato?
«Sono maturato tantissimo, come persona e giocatore. In questi tre anni dovevo essere più continuo. Io mi metto sempre in discussione per primo per cui ho un altro anno per migliorarmi. Sono qui tutti i giorni per questo».
Quanto e come è mutato il suo compito rispetto all’anno scorso?
«In questo momento abbiamo più possesso, lo dicono i dati, per cui tocco più palloni. E’ un modo di giocare diverso di cui sono felice».
Come si spiega il fatto che a un possesso palla così alto non siano corrisposti con Roma e Napoli numeri significativi di occasioni gol?
«Con il Napoli abbiamo fatto meglio che con la Roma. La squadra di Conte si è chiusa. Poi ne abbiamo parlato: avremmo dovuto cercare di essere più verticali ed entrare più nell’area avversaria. Ma è normale, abbiamo appena iniziato un nuovo percorso».
Dei nuovi arrivati chi l’ha impressionato di più?
«Sono tutti forti, per cui non posso dire che uno emerge rispetto agli altri. Però c’è un aspetto che voglio sottolineare: tutti i nuovi mi hanno impressionato perché sono davvero dei bravi ragazzi. Da loro lo spirito di voler essere migliori».
Le capita di ripensare all’Arsenal che la voleva quando poi ha scelto la Juve?
«No, però visto che amo vedere le partite guardo anche le loro e stimo il loro tecnico, Arteta».