Perché bisogna puntare su Vlahovic
Questa formula nuova della Champions League premia ancora di più la vittoria e chi segna il maggior numero di gol. Cambierà l’atteggiamento delle squadre in queste partite?
«Sì, sin dall’inizio si vedranno squadre votate all’attacco. Alla fine con 10-12 punti si può passare il turno».
Veniamo a Vlahovic, croce e delizia della Juventus. Cosa pensa realmente di lui: che margini di miglioramento ha e riuscirà a esplodere? Al posto di Motta cosa gli direbbe?
«A me piace molto e credo abbia ampi margini di miglioramento. Ma attenzione, deve essere messo nella condizione di giocare. A Empoli ha avuto una sola palla gol da giocare, bellissima grazie a Nico, ecco deve averne due o tre a gara. A quel punto sono certo che almeno una rete la fa. E poi è forte fisicamente, di testa, si sbatte per la squadra, trasmette una bella energia ai compagni anche a livello di predisposizione al sacrificio. Deve però essere messo nelle condizioni di guardare la porta e non essere spalle alla porta. Magari servirebbe anche qualche cross in più per lui»
Yildiz a sinistra sulla fascia la convince o meglio dietro la punta?
«No, io credo sia il ruolo giusto e anche da lui mi aspetto che faccia la differenza, ora è arrivato il momento di far vedere che è davvero forte».
Come lo ricorda il suo debutto in Champions League?
«Una meraviglia, a Dortmund: 1-0 per loro dopo 40 secondi. Ma eravamo una squadra tostissima che non aveva paura di nulla e infatti arrivammo sino in fondo ad alzare la Champions contro l’Ajax, era il 1996. Io feci subito il gol dell’1-1 e poi vincemmo 3-1, in realtà realizzai anche una doppietta con un gol regolarissimo che venne ingiustamente annullato».