Da Allegri a Thiago Motta
In tal senso, quanto accaduto a Roma non aiuta...
«Quella di Leao e Theo Hernandez penso sia stata più una leggerezza da parte dei due che un ammutinamento. In quel momento non hanno capito le conseguenze che poteva avere quel tipo di atteggiamento e questo è sicuramente è una colpa, ma molto inferiore rispetto ad averlo fatto di proposito contro l’allenatore. Però è anche un problema la buona fede perché in una squadra in costruzione i due giocatori più importanti e probabilmente anche più bravi e carismatici hanno una responsabilità enorme».
Dopo un anno la Juventus torna in Europa: da Allegri a Thiago Motta, bel salto...
«Ed è così perché la squadra ha cambiato tanto, forse tutto. Anche il mercato, in tal senso, è stato di rottura rispetto al passato. Io la aspetto con curiosità la Juventus perché ha fatto vedere grandi potenzialità. A me però piace vedere anche le cose a 360° e va detto che in queste prime partite la Juve ha fatto bene quando ha potuto giocare con le sue peculiarità, per assurdo è vero che si è visto un atteggiamento diverso da parte dei giovani e ci sono cose che fanno vedere un nuovo corso, però se vai a vedere le gare che ha vinto, la Juve le ha vinte in modo molto simile alla vecchia maniera, ovvero recuperando palla nella metà campo avversaria e facendo contropiede. Thiago Motta ha fatto vedere molto di più sull’aspetto difensivo: il fatto di non aver subìto ancora gol è un grande merito, però prima di dire che è completamente un’altra Juve rispetto agli ultimi anni bisogna attendere ancora qualche partita. Certo, lo è già come idee e come progetto».