Una Juve profondamente diversa
Difficile trovare punti di continuità se non nella scontata, ma sempre utile ricordarlo, necessità di dover vincere. E qui Motta sottolinea che sarà uno stimolo in più la pressione e non un problema per lui e la sua squadra, che vuole orgogliosa più che mai. L’italobrasiliano offre il suo pensiero soprattutto tra le righe, con risposte che solo da una lettura veloce possono sembrare dribblanti. In realtà messaggi precisi, destinati a tracciare un solco netto tra il prima e il dopo. Il popolo bianconero può e deve aspettarsi una Juventus profondamente diversa. Dove, tanto per cominciare, non partirà titolare, di base, chi guadagna di più o ha un curriculum da 4/5 stelle, bensì chi interpreta al meglio il suo concetto di calcio.
Del resto per lui solo chi è un vero fenomeno può permettersi di ambire a un ruolo preciso, gli altri devono essere elastici e pronti a interpretare tutte le diverse declinazioni. E così il centrocampista dovrà dimostrare di saper difendere, attaccare, impostare, andare al tiro, servire l’assist. Idem il difensore: non potrà solto pensare a marcare ed evitare di subire gol. Già, iI cosiddetto calcio fluido. Dove i giovani troveranno, se dimostreranno di meritarlo, ampio spazio.