"Locatelli, torna a stupire con Motta! Cambiaso come me. Il gap Juve-Inter..."

Parla l'ex bianconero: "A Torino si gioca per vincere, non per arrivare in Champions. Cosa penso del nuovo allenatore, Chiesa, Soulé, Morata al Milan e Conte al Napoli"

Due scudetti con la Juventus, allenato da Antonio Conte e compagno di Thiago Motta in Nazionale; oggi stimato talent di Dazn.

Emanuele Giaccherini, la Juventus riparte dal tecnico italo-brasiliano: è la scelta giusta per il post Allegri?

"Senz’altro! Thiago Motta ha dimostrato col gioco e con le idee, di essere pronto. La Juve deve tornare competitiva e giocare per vincere e lui ha la mentalità giusta. Thiago è un vincente e la Juve ha nel suo dna quella caratteristica. Quando sentivo dire che la Juve doveva giocare per entrare in Champions, non ero d’accordo. So cosa significa indossare la maglia bianconera, devi provare a vincere, a essere il migliore. È vero che alla fine trionfa una sola squadra, ma la base di partenza di una stagione deve essere un'altra. Thiago col suo modo di giocare, se verrà seguito, potrebbe accorciare più rapidamente il gap con l'Inter".

Il mercato della Juve la convince?

"Certo che sì, sono stati presi due ottimi giocatori per il centrocampo e ora si parla di Koopmeiners. Sono acquisti mirati e non è finita qui: dal mercato però si capisce cosa vuole la società, ovvero tornare protagonista".

Terrebbe Chiesa e Soulé o li sacrificherebbe?

"Sono scelte e valutazioni che faranno Motta, Giuntoli e il resto della società. Chiesa non si può discutere, però ci sono le sensazioni di un allenatore e se non lo reputa funzionale, giusto pensare ad altro".

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Chi potrebbe beneficiare dell'avvento di Thiago Motta fra i giocatori che nella scorsa annata non hanno brillato?

"Penso sicuramente a Locatelli. Con Motta può tornare quel centrocampista totale ammirato al Sassuolo e all’Europeo con Mancini. Per una questione di gioco scelto dalla gestione precedente, non ha potuto più essere quel tipo di giocatore".

Cambiaso per duttilità può essere una sorta di Giaccherini 2.0?

"Sì, Andrea è un giocatore forte e ha fatto partite importanti anche in una Juve che non brillava. Conosce il tecnico e penso che potrà migliorare ancora, soprattutto sotto l'aspetto tecnico".

Lei è stato allenato da Conte: il Napoli con Antonio in panchina e senza le coppe può recuperare in fretta i 40 punti di distacco dall’Inter?

"Sicuramente per il mister avere le settimane libere sarà un vantaggio, però bisogna ricordare che ha preso una squadra quasi a pezzi, il campionato scorso per il Napoli è stato disastroso. Non sarà facile essere subito al livello dell'Inter, ma con Conte gli azzurri accorceranno il tempo necessario per tornare a competere per la vittoria".

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A proposito di ex juventini, il primo acquisto del Milan è Morata.

"Per me è un giocatore fortissimo e indiscutibile, però non so se sia la scelta corretta per il Milan. Lo spagnolo difficilmente ha raggiunto i 15 gol a stagione in carriera; il Milan come la Juve gioca per vincere e ha bisogno di un bomber da almeno 20 gol come Lautaro, Osimhen e Vlahovic. Già c'è Leao che fatica ad arrivare in doppia cifra...".

Fosse nel Milan prenderebbe quindi un altro centravanti, magari più giovane, da mettere alle spalle di Morata?

"Il Milan ha un potenziale top player come Camarda. Io non guardo la carta d’identità, se un ragazzo è forte e pronto a 16 anni lo butterei in campo, gli darei una possibilità. Il Barcellona e la Spagna hanno scommesso su Yamal, perché non provarci anche noi? In Italia invece aspettiamo che i ragazzi maturino e diventano vecchi. Detto questo e lasciando ovviamente tranquillo Camarda, io un altro attaccante fossi il Milan lo prenderei, non fosse altro perché Morata va per i 32 anni e con le coppe, andrà gestito, non potrà giocare sempre lui".

Juve, Napoli, Milan... tutte comunque dietro l’Inter?

"Si, assolutamente sì. Ma non solo perché l'Inter ha vinto lo scudetto e dunque è la favorita. L'Inter riparte dalle certezze, non ha venduto nessuno dei big e si è rafforzata con il portiere titolare del Genoa e due top player come Zielinski e Taremi. E chissà, forse arriverà qualcun altro. L’antagonista dell’Inter, oggi, è l’Inter stessa; al momento non vedo una squadra al livello dei nerazzurri".

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Due scudetti con la Juventus, allenato da Antonio Conte e compagno di Thiago Motta in Nazionale; oggi stimato talent di Dazn.

Emanuele Giaccherini, la Juventus riparte dal tecnico italo-brasiliano: è la scelta giusta per il post Allegri?

"Senz’altro! Thiago Motta ha dimostrato col gioco e con le idee, di essere pronto. La Juve deve tornare competitiva e giocare per vincere e lui ha la mentalità giusta. Thiago è un vincente e la Juve ha nel suo dna quella caratteristica. Quando sentivo dire che la Juve doveva giocare per entrare in Champions, non ero d’accordo. So cosa significa indossare la maglia bianconera, devi provare a vincere, a essere il migliore. È vero che alla fine trionfa una sola squadra, ma la base di partenza di una stagione deve essere un'altra. Thiago col suo modo di giocare, se verrà seguito, potrebbe accorciare più rapidamente il gap con l'Inter".

Il mercato della Juve la convince?

"Certo che sì, sono stati presi due ottimi giocatori per il centrocampo e ora si parla di Koopmeiners. Sono acquisti mirati e non è finita qui: dal mercato però si capisce cosa vuole la società, ovvero tornare protagonista".

Terrebbe Chiesa e Soulé o li sacrificherebbe?

"Sono scelte e valutazioni che faranno Motta, Giuntoli e il resto della società. Chiesa non si può discutere, però ci sono le sensazioni di un allenatore e se non lo reputa funzionale, giusto pensare ad altro".

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