Platini, Agnelli e la Juve
La Juventus nell’ultimo anno e mezzo ha cambiato tutto. Ha sentito Andrea Agnelli in questo periodo?
«No. So come ci si sente, sono questioni personali. Mi auguro che vada tutto bene».
Ora al comando c’è John: i tifosi della Juventus gli imputano di non essere abbastanza appassionato al club. Lei lo conosce bene: è vero?
«No, sbagliano. Magari non è appassionato come suo nonno, l’avvocato, o come Umberto, ma ci tiene. Si percepisce che vive con grande serietà l’impegno centenario della sua famiglia nella Juventus. E poi ha grandissime responsabilità nella gestione delle aziende. Insomma, magari non riesce a comunicarlo bene, ma alla Juventus ci tiene, è vicino al club».
Pensa mai al nonno di John, l’Avvocato, o solo quando le pongono l’inevitabile domanda?
«Ci penso, ci penso ogni volta che mi viene in mente Torino e quel periodo meraviglioso che ho vissuto qui. È stato un personaggio straordinario, mi inorgoglisce averlo conosciuto. Purtroppo sono tempi passati. Lui punzecchiava sempre tutti e a me piaceva rispondergli. E credo che lui apprezzasse le mie risposte».
Eravate un due calcistico che ha impreziosito quel periodo del calcio.
«Non so, so che ci divertivamo. Per esempio... Un giorno sono a casa sua per parlare di qualcosa che non mi ricordo, decide di accompagnarmi lui all’allenamento. Salgo in macchina e, come al solito, si mette a guidare molto forte, perché il suo sfizio era seminare l’auto della scorta. Quindi stavamo scendendo dalla collina di Torino come pazzi e io gli ho detto: Avvocato, piano che qui in macchina ci sono dieci miliardi. Lui si gira verso di me, non capisce subito, poi si mette a ridere».
Sono tantissimi i tifosi della Juventus che sognano Platini presidente. Cosa si può dire loro?
«Non me l’hanno mai chiesto. E non credo che adesso me lo chiedano, adesso è un periodo in cui deve risanarsi economicamente prima di pensare solo alla parte sportiva. Ora non è il momento di sognare sul campo, ma tornerà anche quello. È sempre un questione di cicli».
Oggi è difficile sognare sul campo, alla Juventus mancano giocatori di grande classe.
«Il costo dei calciatori è molto aumentato... Mbappé non può certo venire qui. Bisogna essere furbi come il Dortmund, ma non è facile».
L’anno prossimo la maglia numero dieci ce la potrebbe avere un ragazzo turco che si chiama Yildiz e promette benissimo. Dice di essersi ispirato a Del Piero.
«Del Piero si è ispirato a me, quindi io sarei suo nonno (ride). Non l’ho mai visto giocare, quest’anno praticamente non ho mai visto la Juventus».