Allegri e gli allenamenti a piedi invertiti
La sua voglia di migliorarsi costantemente, una volta rientrato a Torino, si è poi sposata alla perfezione con il credo di Allegri, che già nel precedente anno e mezzo aveva battuto sul tasto di un Vlahovic tecnicamente sempre più ricco. Così, dopo aver lasciato la Fiorentina, il serbo classe 2000 si era scoperto capace non soltanto di attaccare la profondità o di muoversi in area di rigore, ma anche di smistare la sfera, spalle alla porta, rinculando fin sulla trequarti. E ora sta prendendo coscienza di avere un destro potenzialmente letale quanto l’amato mancino. "Ai miei tempi si facevano le partitelle a piede invertito, per migliorare. Adesso? Adesso si fa uguale", ha nicchiato, sornione, Allegri dopo i tre punti incamerati di fronte a Sarri. Anche grazie al destro di Vlahovic, fioretto in occasione dell’immediato vantaggio e spada nel fissare il definitivo 3-1.
Il futuro di Vlahovic
Anche da questi dettagli, tutt’altro che secondari, si giudica un giocatore. E anche grazie a questi dettagli, oggi, alla Continassa si ripensa decisamente con meno rimpianto allo scambio estivo sfumato con Lukaku. Lo sguardo, anzi, è ora ben fisso verso l’orizzonte: la scadenza di contratto del serbo potrebbe presto essere rivista oltre il 2026 attuale e, non a caso, l’agente Ristic negli ultimi giorni è stato pizzicato a Torino...
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