Condanne e Salvini
Tant’è che proprio nel 2009 arriva la prima condanna per quattro anni di reclusione, ridotti poi grazie al patteggiamento a un anno e quattro mesi, per l’agguato durante un derby con l'Inter al gruppo interista conosciuto come “Banda Bagaj”, reo di aver tentato di strappare uno striscione milanista. Ad averne la peggio in quell’occasione fu Virgilio Motta che durante una colluttazione con il capo ultras rossonero fu colpito con una serie di pugni a causa dei quali perse l'uso della vista da un occhio. Nel 2018 e 2021 altre due condanne, questa volta per detenzione e spaccio di stupefacenti fra Albania, Marocco e Brasile. Nel primo caso Lucci patteggiò una pena di un anno e mezzo; nel secondo la condanna a 7 anni di carcere fu tramutata nei domiciliari.
Nei suoi lunghi periodi di assenza dallo stadio causati dal Daspo ricevuto, il controllo della Sud è stato gestito dal fratello, Francesco Lucci, anch'egli fermato nella maxi inchiesta “Doppia Curva”. Fra l’altro, proprio nel 2018, Luca Lucci è salito agli onori delle cronache per la foto in cui fu immortalato mentre stringeva la mano a Matteo Salvini, all'epoca ministro dell'Interno e vicepremier nel primo Governo Conte, durante la festa all’Arena Civica di Milano per il cinquantesimo anniversario della nascita del tifo organizzato rossonero. Salvini disse di quella foto: «Era la prima volta che lo incontravo, ogni giorno faccio foto con centinaia di persone e non chiedo loro il certificato penale. Se avessi saputo dei suoi precedenti penali, di certo non mi sarei fatto immortalare con lui».