MILANO - Adesso è tutto - o quasi - nelle mani di Inter (soprattutto) e Milan. Perché è evidente, dalle carte dell’inchiesta “Doppia Curva” e pure dalle parole del gip Santoro e dei pm Storari e Ombra nella conferenza stampa di lunedì, come sia soprattutto il club nerazzurro quello che deve recuperare terreno sul fronte rapporti con la tifoseria organizzata per evitare che il “procedimento di prevenzione” attivato dalla Procura di Milano si trasformi nel commissariamento che si rivelerebbe un’onta incancellabile. A metà settimana il procuratore Marcello Viola ha incontrato i legali delle due società milanesi; il primo di tanti vertici che serviranno per riportare la situazione a livelli di normalità. I pm Storari e Ombra hanno nominato due consulenti che dovranno periodicamente rapportarsi con gli avvocati di Inter e Milan. La strada è indicata, ciò che le due società devono fare è lampante. È come se la Procura avesse dato i compiti a casa. Le sue richieste sono chiare, per certi versi semplici e scontate, pensando al mondo reale e alla legalità. Serviranno fatti concreti, non più solo parole o mezzi passi in avanti lasciando sempre un piccolo pertugio aperto. La Procura si aspetta dunque determinate azioni che vadano a correggere o eliminare quelle situazioni definite, nelle oltre 630 pagine dell’inchiesta, «tossiche».
Cosa devono fare
Dunque, in particolare in casa Inter, servirà un controllo ben definito sui biglietti per non sottostare alle pressioni e ai ricatti che diverse componenti del club hanno ricevuto (dai dirigenti fino a Inzaghi e i giocatori). Andrà regolamentato con maggiore rigidità l’ingresso allo stadio, proteggendo maggiormente gli steward. Collegata a queste prime due richieste, la necessità che anche nei settori della Curva, ogni tifoso abbia un posto assegnato. I club dovranno poi controllare con ancora maggiore fermezza le trasferte (anche in questo caso sono arrivate pressioni per avere maggiori biglietti) e ovviamente andrà rivista la gestione dei parcheggi dello stadio, troppi in mano agli ultras.
Intanto la riunione degli ultras nerazzurri di giovedì sera al Baretto - luogo di ritrovo della Nord - ha sancito delle novità, oltre al nuovo direttivo formato dal trio Nino Ciccarelli, Gianni Borriello (detto “Gianni Fish”) e Ivan Luraschi. Potrebbe per esempio sparire lo striscione unico “Curva Nord” che è rimasto appeso al secondo anello verde negli ultimi due anni dopo che, all’indomani dell’omicidio dell’ex capo ultras Vittorio Boiocchi (ottobre 2022), erano stati tolti quelli dei singoli gruppi storici come Boys San o Irriducibili. Al suo posto, nelle prossime partite casalinghe dopo la sosta (dunque non stasera contro il Torino), potrebbe apparire uno striscione con scritto “1969 uniti fieri mai domi”.