La Serie A prosegue sugli schermi di Dazn e Sky. L’assemblea di ieri in Via Rosellini, con 17 voti a favore, ha deciso di assegnare alla piattaforma streaming e alla pay tv satellitare i diritti del primo ciclo quinquennale 2024-29 per una cifra di 900 milioni a stagione, più una componente variabile da almeno 60 milioni all’anno. Non cambiano, quindi, i destinatari dei diritti tv del campionato italiano rispetto all’attuale triennio 2021-24. Non è andata in porto l’idea della partita in chiaro il sabato sera per la quale si era fatta avanti Mediaset che ora dovrà vedersela con la Rai, in vantaggio sui diritti tv di Coppa Italia e Supercoppa.
E l’opzione del canale della Lega non ha convinto i club. È rientrata la posizione di chi, sette giorni prima, aveva caldeggiato la realizzazione del progetto autonomo di trasmissione della Serie A e avrebbe voluto aprire le buste con le offerte dei fondi finanziari internazionali a supporto di questa iniziativa imprenditoriale: Juventus, Milan, Roma, Monza, Bologna e Fiorentina. Alla fine queste società hanno preferito scegliere la strada tradizionale della vendita agli operatori media. Hanno pesato i rischi economici che avrebbe dovuto assumersi la Serie A, visto che i fondi avrebbero comunque chiesto di condividere le perdite al di sotto di certi risultati. Senza dimenticare gli interessi da pagare ogni anno. Inconvenienti che non avevano le proposte di Dazn e Sky. Così sono stati solo due i voti contrari: Salernitana e Cagliari. Oltre alla posizione del Napoli che non ha votato.