Prandelli e il calcio italiano
Infine, l'ex ct della Nazionale italiana ha concluso: "C'è una crisi dei dirigenti in Italia? Questo è dovuto al fatto che ci sono molte proprietà non italiane, sono questi fondi di investimento gestiti da manager e quindi trovano difficoltà a rapportarsi con un calcio che per loro è una cosa diversa. Dobbiamo formare anche nuovi dirigenti, sono tante le cose da fare, ma se non iniziamo continuiamo a ripetere le stesse cose. Bisogna partire subito, senza mettere in discussione Gravina e Spalletti, che non c'entrano nulla. Qui il problema è il movimento calcio in generale. Il tifoso vede sempre il calciatore come quel ragazzo che ha soldi, fama e poi, quando vai in campo, se fa prestazioni come agli Europei, mette in discussione anche l'uomo-calciatore. Mi pare che ultimamente stiamo diventando personaggi: il calcio sta diventando un gioco globale, dove ci sono questi calciatori che diventano dei grandi personaggi. Ma per reggere il personaggio, bisogna avere una grande intelligenza e una grande umiltà. Cristiano Ronaldo è al sesto Europeo e non gli si può mai rimproverare nulla dal punto di vista della prestazione. Cambiare Spalletti? No, assolutamente no".