Motta, l’assist a Giuntoli per l’attaccante: cosa chiede il tecnico Juve

Gamba e fame: ecco il centravanti-tipo del nuovo allenatore bianconero

Riaggressione immediata a palla persa sempre e pressing sui difensori avversari lo stesso, che scatti alto appena cominciano a impostare oppure oppure un po’ più in basso, lasciandoli prima salire fino alla loro trequarti. Come nel Bologna, anche nella Juventus il centravanti di Thiago Motta dovrà sobbarcarsi un bel po’ di lavoro anche senza palla, compresi i tanti scatti violenti necessari per cercare di riconquistare subito i palloni persi, senza dare tempo agli avversari di consolidarne il possesso . Un lavoro testimoniato dalle numerose sostituzioni nel finale riservate nalla passata stagione a Joshua Zirkzee. I dati di House of Calcio, il canale di approfondimento visibile su youtube e sui principali social, basato sui dati della Math and Sport di Adriano Bacconi, gli stessi che la Lega fornisce ai tecnici di Serie A, mostrano come in un contesto generale di ricorso contenuto ai cambi da parte di Motta, la punta centrale sia uno dei giocatori più spesso sostituiti.

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Juve, cosa chiede Motta

Il Bologna è stato infatti 14° nell’ultimo campionato per numero di cambi effettuati, 174, in questo molto simile proprio alla Juventus di Massimiliano Allegri, 15ª con una sostituzione in meno. Diversi sono però i giocatori solitamente sostituiti, specchio dei diversi sistemi di gioco e approcci: gli esterni per la Juve, chiamati dal 3-5-2 a fare le due fasi con intensità (Cambiaso il più sostituito davanti a Kostic, 24 cambi contro 23), gli esterni d’attacco e, appunto, il centravanti per il Bologna. Ndoye e Saelemaekers hanno lasciato anzitempo il campo rispettivamente in 16 e 14 occasioni, ma il rossoblù più sostituito è stato Zirkzee, cambiato 17 volte. Nella maggior parte di queste occasioni nel finale (solo due volte quando mancavano più di 20 minuti alla fine), ma il dato testimonia comunque il grande dispendio energetico richiesto a lui anche agli attaccanti esterni da un atteggiamento che necessità di esplosività e sforzo ad alta intensità, e di conseguenza gambe fresche nella seconda parte di gara.

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Motta vuole attaccanti di gamba e tecnica

È proprio per fare fronte a questo tipo di sforzo particolarmente logorante che Thiago Motta chiede in attacco giocatori di gamba oltre che di tecnica, meglio se giovani, affamati e disposti al sacrificio sia dal punto di vista della fatica, sia dal punto di vista della disponibilità a essere sostituiti o a entrare a partita in corso. Soprattutto in una stagione in cui, contrariamente a quanto avveniva al Bologna nella stagione appena conclusa, il tecnico italobrasiliano quel tipo di sforzo dovrà chiederlo ai suoi giocatori ogni tre giorni, dato che la Juventus tornerà a giocare la Champions League (con due partite in più rispetto al passato) e per giunta a fine stagione affronterà il Mondiale per club. Anche così si spiega l’interesse per un centravanti come Mateo Retegui, 25 anni, alla ricerca della prima chance in una grande e che della disponibilità a correre e pressare (non disgiunta da un buon fiuto del gol, perché poi un attaccante deve “anche” segnare) ha già dato ampia dimostrazione sia con la maglia del Genoa sia con quella della Nazionale.

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Riaggressione immediata a palla persa sempre e pressing sui difensori avversari lo stesso, che scatti alto appena cominciano a impostare oppure oppure un po’ più in basso, lasciandoli prima salire fino alla loro trequarti. Come nel Bologna, anche nella Juventus il centravanti di Thiago Motta dovrà sobbarcarsi un bel po’ di lavoro anche senza palla, compresi i tanti scatti violenti necessari per cercare di riconquistare subito i palloni persi, senza dare tempo agli avversari di consolidarne il possesso . Un lavoro testimoniato dalle numerose sostituzioni nel finale riservate nalla passata stagione a Joshua Zirkzee. I dati di House of Calcio, il canale di approfondimento visibile su youtube e sui principali social, basato sui dati della Math and Sport di Adriano Bacconi, gli stessi che la Lega fornisce ai tecnici di Serie A, mostrano come in un contesto generale di ricorso contenuto ai cambi da parte di Motta, la punta centrale sia uno dei giocatori più spesso sostituiti.

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