Gli elogi di Santopadre al team Sinner
Da allenatore, poi, Santopadre riconosce i meriti della squadra al fianco del 22enne altoatesino. «Se non hai accanto persone della tua stessa pasta rischi di destabilizzarti. Conosco da una vita Simone Vagnozzi e poi ho avuto il piacere di apprezzare anche Darren Cahill. Senza dimenticare poi il ruolo avuto da Riccardo Piatti, al quale la famiglia lo ha affidato da ragazzino e che l’ha plasmato in anni importantissimi non solo per la formazione dell’atleta ma dell’uomo. Non ha senso fare paragoni, ma solo dire bravissimi a tutti coloro che hanno contribuito a tirare fuori al meglio le qualità di questo giovane, capace di rimanere con i piedi per terra, tutt’altro che scontato viste fama, ricchezza e notorietà che gli sono piombate addosso, rendendolo una star che ha su di sé gli occhi di un intero Paese, non solo degli appassionati di tennis».
Effetto Sinner
Ora che è il primo italiano a spingersi in vetta lo sport della racchetta nella Penisola conoscerà un ulteriore boom. «Ne beneficerà tutto il movimento, i circoli e le scuole tennis. Ma credo anche i suoi colleghi connazionali, a cominciare da Musetti, con cui in passato si era creato un piccolo dualismo. Lorenzo potrà esprimersi ancora meglio, questo almeno il mio augurio», l’auspicio di Santopadre, che vede un Sinner protagonista anche alle imminenti Olimpiadi, teatro sempre il Roland Garros. «Una delle sfide di Jannik era proprio quella di crescere sulla terra e sta dimostrando di essere sempre più competitivo anche su questa superficie. Del resto, ha una mentalità votata al miglioramento e per come lo conosco io non si accontenterà di aver raggiunto la cima della classifica, ma vorrà scrivere pagine di storia anche ai Giochi: è destinato a migliorarsi ancora, è un campione che non conosce l’appagamento».