Pagina 1 | Bizzarro Medvedev, complotti e lamenti: “Le palle come dei pompelmi”

Eliminato ai quarti di finale a Shanghai da Jannik Sinner e prossimo protagonista al Six Kings Slam, torneo esibizione in programma dal 16 al 19 ottobre a Riyadh (Arabia Saudita), Daniil Medvedev durante un'intervista a un canale YouTube ha ripreso la polemica sulle palline utilizzate nel circuito Atp. Secondo il numero cinque al mondo sarebbe cambiato tutto nel 2019. "Direi che il mio gioco è cambiato molto da allora. Quindi sto cercando di capire se è cambiato perché io stesso sono cambiato, perché ho lavorato su diversi aspetti del mio gioco anche muovendomi in modo diverso. Le ragioni potrebbero essere tante. O invece, se è cambiato qualcosa che non dipende da me. Cosa? Le palle".

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Medvedev si lamenta delle palline: "Non vanno bene"

Il russo aveva già espresso grandi perplessità nel match d'esordio a Shanghai contro il brasiliano Seyboth Wild, richiamando l'attenzione dell'arbitro: "Questo è uno dei tornei più importanti al mondo e le palline si sgretolano dopo cinque game. Non sono abbastanza buone per il tennis professionistico. Non c'è assolutamente alcuna pressione", le lamentele al giudice di sedia di Medvedev, secondo cui le palline diventerebbero ingiocabili prima dei consueti 9 game previsti per il cambio. Il russo le ha definite come dei pompelmi: "Giochiamo scambi da 30 colpi perché è quasi impossibile fare un vincente. Con queste palle devi essere al 100% su ogni punto, fino all'ultimo punto della partita". Un parere condiviso da Carlos Alcaraz: "L'ho sentito fin dal primo allenamento che ho fatto a Pechino. Sono molto dure, ma il tennista deve abituarsi. Ormai si cambia palla in ogni torneo, e ci chiediamo come saranno prima di iniziare".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Medvedev e la "teoria del complotto"

La causa di questa "rivoluzione" sarebbe da ricondurre al periodo del Covid, quando sarebbe diventato più complesso recapitare le palline dalla Cina, maggior produttore, pertanto si sarebbe ricorso a dei "metodi" alternativi. Una sorta di "teoria del complotto" che, però, sarebbe condivisa da diversi tennisti nel circuito. "Ci sono giocatori, molti o meno, che pensano che durante il Covid i produttori abbiano fatto fatica a produrre le palline, dato che erano prodotte principalmente in Cina, credo. Quindi hanno iniziato a cercare alternative - rivela il russo -. Qualcuno al vertice di un'azienda mi ha detto che non riuscivano più a procurarsi le palline dalla Cina e hanno iniziato a cercare altre opzioni. Quindi durante il Covid le palline sono diventate più economiche, peggiori. C'è una teoria del complotto - continua Medvedev - secondo cui dopo il Covid i produttori hanno pensato: ‘Perché rendere le palline migliori, più costose, se queste vanno bene?‘".

Medvedev: "Queste palline sono grandi come un peluche"

In particolare Daniil non si spiega le variazioni degli effetti di alcuni suoi colpi: "Ci sono alcuni colpi che non vanno più, vedi il mio rovescio incrociato. Nel 2019 riuscivo spesso ad aprire il campo con quello, arrivare a rete, il che è un'occasione rara per me, e concludere lo scambio con una volée. Ma ora sento che per me essere in grado di aprire il campo con un rovescio usando queste palline che sono grandi come un peluche e poi arrivare a rete… sarebbe incredibile". In ogni caso, alla fine, il russo prova a fare autocritica: "O sono io che sto giocando peggio ora, con meno precisione e c'è anche una possibilità, o le palline sono davvero diverse. Non penso che i campi siano diversi. Quindi non so davvero… ecco perché a volte ricordo il 2019 per capire cosa era diverso. Ma in ogni caso, la cosa più importante è adattarsi a ciò che abbiamo ora".

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Eliminato ai quarti di finale a Shanghai da Jannik Sinner e prossimo protagonista al Six Kings Slam, torneo esibizione in programma dal 16 al 19 ottobre a Riyadh (Arabia Saudita), Daniil Medvedev durante un'intervista a un canale YouTube ha ripreso la polemica sulle palline utilizzate nel circuito Atp. Secondo il numero cinque al mondo sarebbe cambiato tutto nel 2019. "Direi che il mio gioco è cambiato molto da allora. Quindi sto cercando di capire se è cambiato perché io stesso sono cambiato, perché ho lavorato su diversi aspetti del mio gioco anche muovendomi in modo diverso. Le ragioni potrebbero essere tante. O invece, se è cambiato qualcosa che non dipende da me. Cosa? Le palle".

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Il russo aveva già espresso grandi perplessità nel match d'esordio a Shanghai contro il brasiliano Seyboth Wild, richiamando l'attenzione dell'arbitro: "Questo è uno dei tornei più importanti al mondo e le palline si sgretolano dopo cinque game. Non sono abbastanza buone per il tennis professionistico. Non c'è assolutamente alcuna pressione", le lamentele al giudice di sedia di Medvedev, secondo cui le palline diventerebbero ingiocabili prima dei consueti 9 game previsti per il cambio. Il russo le ha definite come dei pompelmi: "Giochiamo scambi da 30 colpi perché è quasi impossibile fare un vincente. Con queste palle devi essere al 100% su ogni punto, fino all'ultimo punto della partita". Un parere condiviso da Carlos Alcaraz: "L'ho sentito fin dal primo allenamento che ho fatto a Pechino. Sono molto dure, ma il tennista deve abituarsi. Ormai si cambia palla in ogni torneo, e ci chiediamo come saranno prima di iniziare".

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