Medvedev e la "teoria del complotto"
La causa di questa "rivoluzione" sarebbe da ricondurre al periodo del Covid, quando sarebbe diventato più complesso recapitare le palline dalla Cina, maggior produttore, pertanto si sarebbe ricorso a dei "metodi" alternativi. Una sorta di "teoria del complotto" che, però, sarebbe condivisa da diversi tennisti nel circuito. "Ci sono giocatori, molti o meno, che pensano che durante il Covid i produttori abbiano fatto fatica a produrre le palline, dato che erano prodotte principalmente in Cina, credo. Quindi hanno iniziato a cercare alternative - rivela il russo -. Qualcuno al vertice di un'azienda mi ha detto che non riuscivano più a procurarsi le palline dalla Cina e hanno iniziato a cercare altre opzioni. Quindi durante il Covid le palline sono diventate più economiche, peggiori. C'è una teoria del complotto - continua Medvedev - secondo cui dopo il Covid i produttori hanno pensato: ‘Perché rendere le palline migliori, più costose, se queste vanno bene?‘".
Medvedev: "Queste palline sono grandi come un peluche"
In particolare Daniil non si spiega le variazioni degli effetti di alcuni suoi colpi: "Ci sono alcuni colpi che non vanno più, vedi il mio rovescio incrociato. Nel 2019 riuscivo spesso ad aprire il campo con quello, arrivare a rete, il che è un'occasione rara per me, e concludere lo scambio con una volée. Ma ora sento che per me essere in grado di aprire il campo con un rovescio usando queste palline che sono grandi come un peluche e poi arrivare a rete… sarebbe incredibile". In ogni caso, alla fine, il russo prova a fare autocritica: "O sono io che sto giocando peggio ora, con meno precisione e c'è anche una possibilità, o le palline sono davvero diverse. Non penso che i campi siano diversi. Quindi non so davvero… ecco perché a volte ricordo il 2019 per capire cosa era diverso. Ma in ogni caso, la cosa più importante è adattarsi a ciò che abbiamo ora".