Se era un messaggio, stavolta è giunto per vie dirette. Destinatario Novak Djokovic, segni particolari, ex numero uno del tennis. L’annuncio era diviso in due parti, uno scritto sulla maglietta che Sinner ha indossato a fine match, l’altro sui numeri dell’ottavo confronto fra i due. La T-shirt è di quelle che somigliano a un rebus della Settimana Enigmistica, c’è una sorta di logo sotto la spalla destra, Sha 001, e uno più riconoscibile sotto quella sinistra, una volpe con il cappelletto calato sugli occhi. Sha sta per Shanghai, 001 per la prima vittoria nel torneo, firmata dal numero uno. La volpe è Sinner, il suo marchio, e sotto il cappello mostra un’espressione furbetta. Seguono a colori e in bianco e nero altre parti del disegno, dedicate al logo Nike, lo swosh, che diventa geometrico e somiglia a un fischietto. Sinner l’ha utilizzata in alcune conferenze stampa e negli incontri organizzati dallo sponsor, poi nel corso della premiazione. Costa 212 Yuan, trenta dollari, poco per noi, cara per gli stipendi medi cinesi (dai 63 ai 113 dollari al mese, a seconda di dove si vive), ma è andata ugualmente a ruba. Pare ne siano state vendute a milioni. La prima parte del messaggio appare chiara, al di là delle scritte… Dopo Agassi, Nadal e Federer, Sinner è il tennista attraverso il quale si può vendere qualsiasi cosa, a qualsiasi prezzo.
Il futuro di Djokovic
La seconda parte del dispaccio investe direttamente Djokovic. E dice pressappoco così… Ai ritmi forsennati che Sinner impone ai suoi match, non c’è modo per Djokovic di tornare agli antichi splendori. Può giocare un set alla pari, e lo ha fatto anche ieri. Poi è costretto a pagare dazio. Lo si è visto titubante già nel corso del tie break, e ha subito il break in avvio della seconda frazione, dopo non ha avuto più occasioni per rimontare. A lui la scelta, può continuare a inseguire il sogno più volte infranto di un ritorno alla leadership, oppure assestarsi in un ruolo secondario, sebbene importante, di primo tra gli inseguitori. Non saranno d’accordo Medvedev e Zverev, e il calendario del Tour gli imporrà una continuità nei risultati e nella preparazione che quest’anno si è ben guardato dal rispettare, ma classe e fisico un’altra stagione tra i primi è probabile che gliela consentano. Se l’idea è invece quella di tornare a misurarsi alla pari con Sinner e Alcaraz, finirà per imboccare una strada tutta in salita. La più aspra che vi sia. Le Tre Cime di Lavaredo, per restare in ottica Sinner.