Reduce dalla sconfitta in finale all'Atp 1000 di Pechino contro Carlos Alcaraz, Jannik Sinner è già volato a Shanghai dove nella notte italiana farà il proprio esordio contro il giapponese Taro Daniel. Nella conferenza stampa della vigilia, il numero uno al mondo è tornato a parlare dell'appello inoltrato dalla Wada nei giorni scorsi riguardo al caso doping: "Le tre udienze che ho sostenuto sono state tutte in mio favore e resto fiducioso che tutto si risolverà per il meglio, un esito diverso mi lascerebbe ancor più sorpreso - ammette l'altoatesino -. Non è una situazione in cui mi senta a mio agio, non c'è dubbio, credevo fosse tutto finito e invece non è così e non è facile. Dell'appello avevo già parlato a Pechino, sono sorpreso ma mi aspettavo che poteva accadere una cosa simile. È andata così e resto ancora sorpreso ma continuerò a collaborare come fatto prima".
Sinner e l'amicizia con Alcaraz
Sinner ha raggiunto Shanghai condividendo il volo con Carlos Alcaraz e il suo staff, un'ulteriore testimonianza dell'amicizia tra i due: "È stato strano, ma penso che il tennis sia diverso dagli altri sport. Poco fa stavamo combattendo l’uno contro l’altro, tre ore di battaglia, e adesso siamo sullo stesso aereo a ridere, fare battute e parlare della vita, comportandoci come se niente fosse successo. Probabilmente in altri sport sarebbe impossibile, ma penso che nel tennis abbiamo un ottimo rapporto anche fuori dal campo. Poi quando giochiamo l’uno contro l’altro vogliamo entrambi battere l’avversario, ma dopo abbiamo ottimo rapporto. Tra di noi è pure più semplice perché fuori dal campo ci assomigliamo. In campo siamo più diversi, ma è normale, è la nostra natura. Ma una volta fuori lo ascolto e ho l'impressione che anche a lui piaccia circondarsi come me di persone a lui care. Mi spinge a fare meglio, il che è una cosa buona".