Pagina 0 | Sinner, Cahill e la commozione: «Da uomo anziano esausto»

TORINO - Darren Cahill si è commosso per il trionfo del rosso del suo cuore sul campo di Flushing Meadows. Lacrime e sussulti. Con il capo chino. E il giorno dopo, il coach australiano commenta con ironia: «La mia reazione alla vittoria di Sinner è piuttosto simile a quella di un uomo anziano molto esausto! Nel team di Jannik io non sono l’allenatore più importante, che è Simone Vagnozzi, però sono quello che ha più esperienza». Da Agassi all’azzurro, il viaggio è lungo. E ricco di ostacoli da superare. «Negli ultimi quattro mesi sono successe tante cose all’interno del team e molte di queste sono ricadute sulle mie spalle. Io ho cercato di mantenere il senso delle cose e il focus di Jannik su quelli che erano i nostri obiettivi. Gli ripetevo in continuazione che non aveva fatto niente di sbagliato, quindi qualunque cosa fosse successa lui doveva restare con la testa alta, perché non aveva fatto assolutamente niente di sbagliato. Siamo riusciti ad attraversare questo periodo, non certo senza stress. Probabilmente la mia reazione era dovuta anche a quello».

Sinner, ora divertiti

Darren papà, Jannik quasi come un figlio: «Parlo molto spesso del tennis di Jannik, ma devo parlare anche di lui come persona, più di ogni altra cosa. Il mio lavoro era quello di aiutarlo a maturare ed aiutarlo a diventare la persona a cui tutti guardano, qualcuno da cui i bambini possano trarre ispirazione. Anche prima della finale gli ho detto che il modo in cui lui si è comportato nelle ultime settimane ha mostrato onestà e resilienza, deve essere molto orgoglioso di se stesso. Oggi è giusto che si diverta, perché se lo merita tanto». Poi, si tornerà a lavorare, perché la stagione è ancora lunga e alle Finali di Torino ci sarà la resa dei conti con Carlitos Alcaraz.

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La scommessa di Sinner

Per il momento, la ribalta è anche per Simone Vagnozzi e Darren Cahill, capaci di fare squadra come non mai. L’alchimia che li lega a Jannik è pazzesca. La scintilla è scoppiata subito. E il rapporto è cresciuto fino a fortificarsi. Hanno portato l’azzurro in cima al mondo del tennis: sarà numero 1 anche alla fine dell’anno. Il 58enne Cahill, australiano, buon doppista, ha guidato grandi campioni e li ha condotti in vetta: il connazionale Lleyton Hewitt (ora capitano di Davis) e l’americano Andre Agassi. Si ripete ora con l’italiano strappato allo sci, fisicamente molto diverso dagli altri due. Tra lavoro e partite, nel gruppo non manca il buonumore. In ballo una scommessa da riscuotere: una PlayStation 5. Cahill, però, guarda al montepremi, all’assegno che gli Us Open hanno dato al ragazzo, e si tira indietro... Le parole di Jannik, nella notte newyorkese: «Avevamo detto che, se fossi arrivato almeno in una finale nello swing americano, mi avrebbero dovuto regalare la PlayStation 5!». Ha fatto molto di meglio e adesso batte cassa, Jannik. Che pure aveva ribadito quanto i giochi «non mi piacciono molto, sottraggono troppe energie mentali». «Con quello che ha intascato può comprarsela da solo…», ha ribadito scherzando Darren. «Jannik ha intascato 3,6 milioni di dollari. Ma ogni promessa è debito e c’è anche il regalo di compleanno: il 16 agosto Jannik ha compiuto 23 anni». E sì, dai, mettiamo mani al portafoglio.

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