"Caso Sinner puzza di bruciato": i sospetti dell'esperto di doping. E la Wada...

Tiene banco il caso che ha coinvolto il tennista n. 1 Atp. Tante le critiche per l'assoluzione, con l'Agenzia mondiale antidoping che si riserva il diritto di ricorrere al Tas

Continua a tenere banco il caso Sinner. Il mondo del tennis è stato informato della positiva al Clostebol del numero 1 al mondo, in seguito ai risultato dei test effettuati in occasione del torneo di Indian Wells. Una assunzione che l'Agenzia antidoping ha giudicato accedidentale, e che pertanto non ha messo a rischio la partecipazione del neo campione di Cincinnati allo Us Open in programma dal 26 agosto all'8 settembre: per lui, il decurtamento dei 400 punti conquistati al torneo in California. Non sono mancate però le critiche circa la mancata sanzione per il campione azzurro. Per ultimo, l'esperto di doping Fritz Sorgel, che ritiene l'assoluzione di Sinner un precedente che comprometterebbe la possibilità "tracciare una linea chiara" da parte degli operatori coinvolti nell'attuazione delle misure di contrasto e prevenzione al doping. La quantità di Clostebol rinvenuta tra i valori di Sinner è pari a un miliardesimo di grammo, e in rete è tornata alla luce l'immagine di Giacomo Naldi, fisioterapista dell'altoatesino presente al match contro Lennard del 10 marzo, ripreso sugli spalti con la fasciatura al dito. Stando a quanto riportato dalla sentenza infatti, Naldi ha fatto ricorso al Clostebol per curare il taglio che si era procurato pochi giorni prima, per poi entrare in contatto con il tennista in occasione delle sessioni di massaggio durante le quali si è verificata la contaminazione.

Sorgel: "Necessaria una linea chiara"

Questo l'intervento dell'esperto tedesco, che ritiene come l'intera vicenda "puzzi di bruciato", e che l'assoluzione rischia di compromettere il contrasto alla diffusione del doping: “Se qualcuno risulta positivo al Clostebol, viene automaticamente squalificato. Dopo un test positivo che viene contestato, ci si rivolge all'Agenzia Nazionale Antidoping, alla Wada, al Cas. Perché allora Sinner può essere assolto da un tribunale? Se, come negli ultimi anni, il tribunale assolve sulla base di scuse simili, allora si andrà avanti all'infinito. È necessario tracciare una linea chiara. Il clostebol comporta automaticamente un'interdizione da due a quattro anni. Non c'è modo di evitarlo. Uno spray a base di steroidi anabolizzanti per il trattamento delle ferite è ridicolo".

"Altre sostanze come gli antibiotici sono più importanti per le ferite. Sospetto che questo spray sia stato commercializzato in modo non ufficiale e su Internet specificamente per lo sport ad alte prestazioni. Anche con massaggi ogni giorno, credo sia molto improbabile che il Clostebol penetri attraverso la pelle in quantità tali da essere percepibile nei test antidoping. Questo metodo di giustificare l'assorbimento attraverso la pelle è stato sempre più utilizzato negli ultimi tempi. E questo è un altro caso. I prodotti contenenti Clostebol in determinate concentrazioni hanno già un effetto dopante", ha concluso Sorgel.

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L'esame della Wada

Rinvenibile anche tra i farmaci da banco, il clostebol è uno steroide anabolizzante in grado di stimolare la produzione di molecole complesse come lipidi e proteine, risultando dunque efficace anche nei trattamenti della pelle e in generale per la per la rigenerazione del tessuto cutaneo in caso di brasioni, ulcere cutanee e ragadi. Il prodotto a base di clostebol - chimicamente simile al testosterone - è spesso venduto sotto forma di pomata, accompagnato dall’avviso circa il suo utilizzo da parte di sportivi professionisti. Sul bugiardino del farmaco è infatti riportato quanto segue: "Per chi svolge attività sportiva: l'uso del farmaco senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test antidoping". Il Clostebol è il 4-cloro derivato dal testosterone.

Il 4-cloro era stato utilizzato tra la fine degli anni '60 e la fine degli anni '80 dagli atleti della Repubblica Democratica Tedesca per aumentare le prestazioni fisiche. All'epoca si parlò di 'Doping di Stato': si trattò infatti di un uso involontario della sostanza da parte degli atleti tedeschi della Ddr. Dopo la caduta del Muro si scoprì infatti gli sportivi avevano subito pesanti trattamenti medici a loro insaputa. Pesanti furono le ricadute sulla salute, tanto che il parlamento tedesco nel 2006 varò una legge per risarcire gli atleti ancora in vita. Quanto al caso Sinner, l'Agenzia mondiale antidoping (World Anti-Doping Agency, Wada) ha dichiarato di volere "esaminare attentamente" la sentenza emessa dalla International Tennis Integrity Agency. La Wada ha infatti fatto sapere di riservarsi il diritto di ricorrere al Tribunale Arbitrale dello Sport (Tas) di Losanna.

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Continua a tenere banco il caso Sinner. Il mondo del tennis è stato informato della positiva al Clostebol del numero 1 al mondo, in seguito ai risultato dei test effettuati in occasione del torneo di Indian Wells. Una assunzione che l'Agenzia antidoping ha giudicato accedidentale, e che pertanto non ha messo a rischio la partecipazione del neo campione di Cincinnati allo Us Open in programma dal 26 agosto all'8 settembre: per lui, il decurtamento dei 400 punti conquistati al torneo in California. Non sono mancate però le critiche circa la mancata sanzione per il campione azzurro. Per ultimo, l'esperto di doping Fritz Sorgel, che ritiene l'assoluzione di Sinner un precedente che comprometterebbe la possibilità "tracciare una linea chiara" da parte degli operatori coinvolti nell'attuazione delle misure di contrasto e prevenzione al doping. La quantità di Clostebol rinvenuta tra i valori di Sinner è pari a un miliardesimo di grammo, e in rete è tornata alla luce l'immagine di Giacomo Naldi, fisioterapista dell'altoatesino presente al match contro Lennard del 10 marzo, ripreso sugli spalti con la fasciatura al dito. Stando a quanto riportato dalla sentenza infatti, Naldi ha fatto ricorso al Clostebol per curare il taglio che si era procurato pochi giorni prima, per poi entrare in contatto con il tennista in occasione delle sessioni di massaggio durante le quali si è verificata la contaminazione.

Sorgel: "Necessaria una linea chiara"

Questo l'intervento dell'esperto tedesco, che ritiene come l'intera vicenda "puzzi di bruciato", e che l'assoluzione rischia di compromettere il contrasto alla diffusione del doping: “Se qualcuno risulta positivo al Clostebol, viene automaticamente squalificato. Dopo un test positivo che viene contestato, ci si rivolge all'Agenzia Nazionale Antidoping, alla Wada, al Cas. Perché allora Sinner può essere assolto da un tribunale? Se, come negli ultimi anni, il tribunale assolve sulla base di scuse simili, allora si andrà avanti all'infinito. È necessario tracciare una linea chiara. Il clostebol comporta automaticamente un'interdizione da due a quattro anni. Non c'è modo di evitarlo. Uno spray a base di steroidi anabolizzanti per il trattamento delle ferite è ridicolo".

"Altre sostanze come gli antibiotici sono più importanti per le ferite. Sospetto che questo spray sia stato commercializzato in modo non ufficiale e su Internet specificamente per lo sport ad alte prestazioni. Anche con massaggi ogni giorno, credo sia molto improbabile che il Clostebol penetri attraverso la pelle in quantità tali da essere percepibile nei test antidoping. Questo metodo di giustificare l'assorbimento attraverso la pelle è stato sempre più utilizzato negli ultimi tempi. E questo è un altro caso. I prodotti contenenti Clostebol in determinate concentrazioni hanno già un effetto dopante", ha concluso Sorgel.

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L'esame della Wada