Sinner tra sci e go kart
Lo sport nel destino per Sinner che ha iniziato sugli sci: "Mi sento a mio agio sugli sci e ho fiducia nelle mie capacità. È più con le persone intorno che può essere pericoloso. Ma sto molto attento, guardo sempre intorno a me, se qualcuno arriva velocemente o altro. Altrimenti mi sento al sicuro sugli sci. Quando ero piccolo, ci andavo al massimo, al 110%. Ora forse ci vado al 70%. Il mio preparatore fisico ha gli incubi quando sa che vado a sciare, ma lo rassicuro ogni volta". Non solo sci e tennis, anche i motori piacciono a Jannik, soprattuto i go kart: "Adoro andarci! Lo faccio in Italia o a Brignoles. Anche qui la sensazione di velocità è incredibile perché sei molto vicino al suolo. Quando ho tempo, vado con gli amici. Quello che mi piace è l’adrenalina, il controllo che hai sul kart, come reagisce, la gestione delle traiettorie… tutto dipende da te. E poi amo la competizione. Andare in pista con gli amici e cercare di andare più veloce degli altri. È puro piacere".
Sinner orecchio assoluto
Tante passioni sportive, ma il suo gioco è il tennis: "Quando provo le racchette, mi concentro sul suono della palla che colpisco. Non guardo nemmeno dove atterra. Se ho una buona connessione con il suono, è la racchetta giusta. Durante l’allenamento cerco di riprodurre il più spesso possibile colpi che producono il suono giusto. Alcuni giocatori si concentrano sul controllo della palla che dà loro questa o quella racchetta. Per me, tutto parte dal suono". La sinfonia di Sinner ora si prepara per il palcoscenico di Wimbledon, ma il direttore d'orchestra ci tiene a precisare: "Il suono giusto? Deve essere pulito, ma anche pesante. Non mi piace quando è ruvido, sfrega, come un graffio. Dopo, in partita, la cosa più importante è scegliere il colpo giusto al momento giusto. Mentre in allenamento, l’obiettivo è avere una buona sensazione. E per me, la sensazione giusta è il suono giusto".