La scalata di Sinner fino alla vetta del ranking mondiale non è certo passata inosservata. Lo scorso marzo, prima di diventare il primo italiano a salire sul gradino più alto dellla classifica del tennis, durante il torneo di Indian Wells, Jannik ha rilasciato un'intervista a L'Equipe (pubblicata nelle scorse ore) molto interessante. Dalla celebrità agli hobby fino al lavoro mentale e al suono prodotto dalla palla che esce dalla sua racchetta, Sinner si racconta: "Sono un po’ più famoso ora, dopo quello che ho fatto. L’anno scorso, dopo la Coppa Davis, sono andato a San Siro per vedere una partita del Milan. I tifosi della Curva Sud sapevano che stavo arrivando, hanno scritto il mio nome in tribuna. Non me lo aspettavo affatto! 70.000 persone che cantano il tuo nome, è pazzesco! Era una sensazione pazzesca, ancora di più come tifoso del Milan. Tuttavia, spero che la gente non mi veda solo attraverso i miei successi sportivi, ma anche attraverso ciò che trasmetto come persona". Soli 22 anni, ma la testa da grande esperto per il 22enne di San Candido che sull'utilizzo dei social media aggiunge: "Per una ragione molto semplice: i social network non sono la vita reale! Domani posso postare una mia foto con un grande sorriso, mentre nel momento stesso in cui la pubblico sto male. Solo che questo non lo vedranno. Tutto quello che penseranno è che sono sempre felice, il che è ovviamente sbagliato. Io lo trovo malsano. Tu dai un’immagine di te che non rappresenta la realtà. È una forma di menzogna. Dobbiamo fidarci di quello che ci mostrano sui social media? Quindi, francamente, preferisco vivere senza. Non ho bisogno di leggere ciò che le persone scrivono su di me, non ci penso e amo la mia vita senza le reti, come la vivo attualmente".