Panatta-Bertolucci senza freni: "Il carro di Sinner, Alcaraz e la maglia orrenda”

Le due leggende del tennis italiano hanno analizzato alla loro maniera, nel podcast La telefonata, lo storico traguardo raggiunto dall'azzurro, numero 1 al mondo dopo il ritiro di Djokovic dal Roland Garros

Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, amici di una vita e icone del tennis italiano, hanno commentato assieme - nel podcast La Telefonata prodotto da Fandango - il traguardo del primo posto nel ranking ATP raggiunto da Jannik Sinner. Per la prima volta un tennista azzurro arriva a raggiungere la posizione più alta in classifica e i due vincitori della Coppa Davis 1976 non potevano esimersi da analizzare lo storico evento. Sempre alla loro maniera, con sarcasmo e goliardia, spaziando tra spunti più tecnici, reciproci sfottò e aneddoti.

Sinner numero uno e "quel carro..."

"Sinner primo in classifica? Lo sapevamo, prima era una questione di mesi, poi di settimane, giorni e ore. Siamo non felici, di più: una botta pazzesca per il tennis e per lo sport italiano", è la riflessione di Paolo Bertolucci, che poi si lascia andare a una stoccata rivolta a chi negli anni passati non ha creduto abbastanza nelle potenzialità del tennista altoatesino: "Eravamo veramente in pochi su quel carro fino a un paio di anni fa, poi ci si buttano tutti". Poi sulla semifinale contro Alcaraz, l'ex tennista toscano è convinto che "venerdì sarà una battaglia vera. Come punta massima, Alcaraz ha qualcosa in più però prendo Sinner perché nel 'Tour de France' è più forte".

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Panatta su Sinner-Alcaraz e l'eleganza dei tennisti

Sul dualismo tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, Adriano Panatta ha le idee piuttosto chiare: "Alcaraz? L'ho visto bene. Secondo me ormai è l'unico che gioca alla pari con Sinner, se gioca bene. Se Sinner gioca come Dimitrov però... Tu una volta mi hai detto che se giocano una partita secca - stando entrambi al massimo - è favorito Alcaraz, ma Sinner è più continuo. E sono d'accordo. Jannik vincerà molto di più". Poi il vincitore del Roland Garros 1976 si concentra sul look dei tennisti di oggi per muovergli qualche critica in maniera assolutamente ironica.

"Volevo fare un appunto: quando giocavamo noi, eravamo più eleganti. Ho visto Tsitsipas che sembrava l'Ape Maia, poi Alcaraz con un pantalone giallo e una maglietta grigia anonima e orrenda. A parte le scarpe, che ormai sembrano Arlecchino. Anche Sinner con 'sta maglietta color ruggine non è che sia elegantissimo. Era molto più elegante e sobrio le altre volte. Capisco gli obblighi contrattuali, ma sono poco eleganti. Dimitrov sembrava uno che va sullo skateboard", è il pensiero di Panatta. Chiusura su Jasmine Paolini, elogiata da entrambi ("è fantastica, non c'è solo Sinner", dice Bertolucci) e sul momento di Djokovic ("Il ritiro era prevedibile, il problema al menisco ha solo accelerato la questione", spiega il capitano azzurro in Coppa Davis tra il 1997 e il 2000).

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Adriano Panatta e Paolo Bertolucci, amici di una vita e icone del tennis italiano, hanno commentato assieme - nel podcast La Telefonata prodotto da Fandango - il traguardo del primo posto nel ranking ATP raggiunto da Jannik Sinner. Per la prima volta un tennista azzurro arriva a raggiungere la posizione più alta in classifica e i due vincitori della Coppa Davis 1976 non potevano esimersi da analizzare lo storico evento. Sempre alla loro maniera, con sarcasmo e goliardia, spaziando tra spunti più tecnici, reciproci sfottò e aneddoti.

Sinner numero uno e "quel carro..."

"Sinner primo in classifica? Lo sapevamo, prima era una questione di mesi, poi di settimane, giorni e ore. Siamo non felici, di più: una botta pazzesca per il tennis e per lo sport italiano", è la riflessione di Paolo Bertolucci, che poi si lascia andare a una stoccata rivolta a chi negli anni passati non ha creduto abbastanza nelle potenzialità del tennista altoatesino: "Eravamo veramente in pochi su quel carro fino a un paio di anni fa, poi ci si buttano tutti". Poi sulla semifinale contro Alcaraz, l'ex tennista toscano è convinto che "venerdì sarà una battaglia vera. Come punta massima, Alcaraz ha qualcosa in più però prendo Sinner perché nel 'Tour de France' è più forte".

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