Bertolucci, il dono Sinner e l’incredibile Djokovic: “È lui la vera eccezione”

Le parole della leggenda del tennis italiano: "Ai miei tempi si partiva dalla tecnica, poi veniva la testa insieme al fisico"

"E' un momento d'oro per il tennis italiano. Abbiamo dovuto pazientare un po' di tempo, ma l'Italia è ai vertici mondiali, a livello maschile siamo al primo posto a livello mondiale". Lo ha detto Paolo Bertolucci, leggenda del tennis italiano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell'agenzia di stampa Italpress: "Jannik Sinner? Io devo ancora capire come è riuscita la cicogna a superare le Alpi e a portarlo di qua - ha ironizzato sull'attuale numero due al mondo e vincitore di uno Slam in questa stagione - Lui è un po' tedesco-austriaco, molto freddo, educato, talentuoso, perbene, è lontano dallo stereotipo del ragazzo italiano un po' frivolo. E' un grande dono per il tennis ma anche per lo sport italiano, da prendere a esempio, e dobbiamo impegnarci a non rovinarlo".

Bertolucci e l'Italia ai vertici del tennis mondiale

Gli ultimi successi di Jannik Sinner hanno riportato l'Italia ai vertici del tennis mondiale e hanno generato importanti benefici per l'intero movimento tennistico italiano, anche grazie ai risultati di altri campioni come Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. In pochi più di vent'anni la FITP è arrivata a 660.000 tesserati, ma secondo le stime alla fine del 2024 si potrebbero superare i 700.000: "Fare tennis è uno sport singolo, che abbina atletismo e forza mentale. Lo scontro non è mai fisico con l'avversario, ma mentale a venti metri di distanza, come una partita a scacchi - ha spiegato Bertolucci elencando alcune ragioni per cui consiglierebbe ai giovani di giocare a tennis - E poi perché si ha la fortuna di giocare 35 settimane all'anno all'estero, si possono conoscere tante persone, parlare diverse lingue e aprire la mente".

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Il tennis, la medicina e la preparazione fisica

Un binomio essenziale quello tra il tennis e il mondo della medicina e della preparazione fisica: "Abbiamo iniziato tanti anni fa, Mario Belardinelli decise di creare un college a Formia con 4 ragazzi di 15-16 anni, la mattina andavamo a scuola e il pomeriggio ci allenavamo insieme ad altri grandi campioni dello sport, era un ambiente stimolante - ha raccontato l'attuale commentatore televisivo per Sky Sport - C'era da iniziare anche a conoscere la preparazione fuori dal campo, un anno ci allenavamo sul fondo, uno coi pesi, e così via. Siamo stati un po' come delle cavie, da lì è venuta fuori la lezione sul tipo di preparazione fisica che necessita per un tennista di alto livello". "Ai miei tempi si partiva dalla tecnica, si guardava a quella, poi veniva la testa insieme al fisico - ha ricordato - Ora si parla di fisico e testa, poi se c'è anche il talento bene, ma è diventata una ciliegina sulla torta. Per quanto riguarda Sinner, si parla di fino a 5 ore di lavoro giornaliero da anni, ed è un lavoro che non è stato ancora portato a termine. Sinner è ancora un po' gracilino sotto alcuni punti di vista. Ma noi coi capelli bianchi siamo anche un pizzico invidiosi".

Bertolucci e gli infortuni dei più forti

E sui tanti infortuni che colpiscono i giocatori più forti, tra cui lo stesso altoatesino: "Anche Nadal ha sofferto alcuni infortuni, l'eccezione vera è Djokovic, non ha mai sofferto un infortunio serio - ha sottolineato Bertolucci - Nole non è mai stato fermo per un mese di fila in diciotto anni di carriera, è una cosa che va oltre qualsiasi immaginazione". L'effetto Sinner si è fatto sentire anche agli Australian Open 2024, il primo slam vinto dall'altoatesino, la cui finale ha ottenuto 1.914.000 spettatori con uno share del 18% e 2.6 milioni di persone collegate alle 13.31 per assistere al match point dell'azzurro. Un successo che ha un po' oscurato la grande ascesa del padel: "Gli ex frequentatori dei club di tennis sono passati al golf, da lì poi si è passati al padel. Serve molto soprattutto per le signore che in quattro si divertono, col tennis è più complicato, servono almeno quattro raccattapalle. Adesso il padel sta scendendo nuovamente - ha concluso - Ma qualsiasi espressione di movimento all'aria aperta, dal padel, al tennis, al golf, va bene".

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"E' un momento d'oro per il tennis italiano. Abbiamo dovuto pazientare un po' di tempo, ma l'Italia è ai vertici mondiali, a livello maschile siamo al primo posto a livello mondiale". Lo ha detto Paolo Bertolucci, leggenda del tennis italiano, intervistato da Marco Klinger, per Medicina Top, format tv dell'agenzia di stampa Italpress: "Jannik Sinner? Io devo ancora capire come è riuscita la cicogna a superare le Alpi e a portarlo di qua - ha ironizzato sull'attuale numero due al mondo e vincitore di uno Slam in questa stagione - Lui è un po' tedesco-austriaco, molto freddo, educato, talentuoso, perbene, è lontano dallo stereotipo del ragazzo italiano un po' frivolo. E' un grande dono per il tennis ma anche per lo sport italiano, da prendere a esempio, e dobbiamo impegnarci a non rovinarlo".

Bertolucci e l'Italia ai vertici del tennis mondiale

Gli ultimi successi di Jannik Sinner hanno riportato l'Italia ai vertici del tennis mondiale e hanno generato importanti benefici per l'intero movimento tennistico italiano, anche grazie ai risultati di altri campioni come Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti. In pochi più di vent'anni la FITP è arrivata a 660.000 tesserati, ma secondo le stime alla fine del 2024 si potrebbero superare i 700.000: "Fare tennis è uno sport singolo, che abbina atletismo e forza mentale. Lo scontro non è mai fisico con l'avversario, ma mentale a venti metri di distanza, come una partita a scacchi - ha spiegato Bertolucci elencando alcune ragioni per cui consiglierebbe ai giovani di giocare a tennis - E poi perché si ha la fortuna di giocare 35 settimane all'anno all'estero, si possono conoscere tante persone, parlare diverse lingue e aprire la mente".

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