Adesso il dubbio è se gioire per l’argento di uno straordinario Filippo Macchi o rammaricarsi per un possibile oro apparso davvero vicino, con inevitabili polemiche per quelle tre stoccate sul 14-12, due non assegnate nemmeno dal video referee che sulla 3ª si è invece espresso a favore di Ka Long Cheung, il campione di Tokyo capace di confermarsi sul trono di Olimpia come tra gli uomini hanno saputo fare solo Nedo Nadi e il francese Christian d’Oriola. Brucia per l’azzurro, avanti 14-12 dopo uno spettacolare parziale di 7-2 che lo aveva portato all’ideale doppio match point. Si decide tutto su un 14-14 che dura un’infinità, l’arbitro di pedana di Taipei che non decide mai, quello coreano al video a imitarlo nelle prime due occasioni e poi decidere alla terza, e magari è proprio la combinazione tutta asiatica a far scattare rabbioso sulla pedana il presidente federale Paolo Azzi mentre Macchi si corica tra le lacrime.
Una medaglia agrodolce
Resta la medaglia agrodolce, la gioia di aver trovato un atleta capace di piazzare la prova migliore della carriera al debutto olimpico. Filippo ha avuto il merito di far tornare il buon umore a una scherma italiana che alle otto di ieri sera scorreva quasi incredula le statistiche. Il bronzo di Gigi Samele, sin qui unica presenza sul podio, eguagliava quello di Giovanni Saracco nella spada a Città del Messico, l’unica individuale di una spedizione arricchita poi solo dall’argento della squadra di sciabola. Da 56 anni, insomma, le cose non andavano così male dopo le prove individuali, ricordando per altro che all’epoca le donne gareggiavano solo nel fioretto. E le vicende del pomeriggio al Grand Palais parigino non promettevano niente di buono, con Tommaso Marini, il campione del mondo in carica e numero uno del ranking fuori negli ottavi, Guillame Bianchi out nei quarti. Rimaneva il più giovane, il pisano Filippo Macchi, 23 anni da compiere il prossimo 19 settembre. Duplice figlio d’arte con papà Simone e mamma Claudia, fatto innamorare dalla scherma dal nonno Carlo che fu il primo a portarlo in palestra, mancato 5 anni fa. Anche i sentimenti sono rimasti in pedana: la fidanzata è Giulia Amore, la figlia di Diana Bianchedi che di fioretto e medaglie olimpiche può spiegare tante cose.