Il Cio: “In gara non transgender ma donne”
"Tutto quello che è stato riferito sono solo voci, informazioni che riguardano delle donne che anche in passato sono state discriminate. Non si tratta di una questione di transgender: purtroppo ci sono state false informazioni, sono donne che competono da tanti anni, non sono transgender". Mark Adams, portavoce del Cio, ribadisce - pur senza mai farne i nomi - che Imane Khelifa, oggi avversaria di Angela Carini, e Lin Yu-Ting, squalificate ai Mondiali dello scorso anno ma ammesse a Parigi, hanno tutto il diritto di prendere parte ai tornei olimpici di boxe. "Le persone di cui stiamo parlando hanno partecipato a campionati nazionali e internazionali, ad altre gare, e sono state selezionate perché avevano tutte le carte in regola", ha aggiunto Adams, sottolineando poi che "il testosterone non è un buon indice perché ci sono donne con livelli elevati di testosterone che sono iperandrogene e nonostante ciò possono gareggiare. Sono casi che esistono e bisogna cercare di trovare una soluzione accettabile ed equa per tutti. Non vogliamo tornare ai giorni bui in cui c'erano i test per determinare geneticamente il genere degli atleti e delle atlete, non credo sia un approccio propizio", ha concluso il portavoce del Cio.
La premier Meloni: “Mi dispiace ancora di più”
Questo il commento della premier Meloni: "Non ero d'accordo con la scelta del 2021, non sono d'accordo oggi, ringrazio Angela Carini per come si è battuta anche non siamo riusciti a vederla, abbiamo visto solo dei piccoli flash...". "Si è ritirata" le fanno notare i giornalisti a Casa Italia. Continua Meloni: "Mi dispiace ancora di più, mi ero emozionata ieri quando ha scritto combatterò perché in queste cose sicuramente conta anche la dedizione, la testa, il carattere. Però poi conta anche poter competere ad armi pari. E dal mio punto di vista non era una gara pari".