Vasseur, speranza Ferrari: “Lotteremo fino alla fine”. Su Leclerc-Hamilton…

Il team principal spinge la Scuderia a migliorare e prendere ancora più rischi: "Monaco non è un caso, il potenziale dell’auto non dipende dalle piste"

TORINO - Montecarlo non è dimenticata. Anche un manager freddo e realista come Fred Vasseur domenica scorsa è stato travolto dalle emozioni, così come il presidente John Elkann, ma il focus è già sul Canada. Il prossimo GP, fra una settimana. E a quello dopo. E a quello dopo ancora. Sa cosa vuole il team principal della Ferrari, ma incontrando i media italiani non l’annuncia in termini di obiettivi numerici. Non parla di titolo mondiale. Costruttori quest’anno, piloti il prossimo si dice. Piuttosto disegna e allo stesso tempo motiva a spingere ancora di più una squadra che insieme alla McLaren pressa la Red Bull senza accontentarsi. Vuole di più.

Vasseur, Montecarlo è la svolta della stagione?

"Più che per il team, che ha avuto la conferma di essere sulla strada giusta, per Charles e la fiducia in sé stesso. Un bel passo in avanti. Ora non dobbiamo cambiare approccio. Abbiamo un piano e sappiamo cosa dobbiamo e vogliamo fare. Tutti devono spingere nella stessa direzione".

Al contrario Montecarlo è una vittoria legata alla peculiarità della pista?

"Abbiamo vinto anche in Australia, affrontato otto weekend di gara su otto layout diversi e altrettanti tipi di asfalto, e nelle ultime gare siamo sempre stati lì. La fotografia è chiara. Ci sono tre team in un decimo, in lotta. E noi siamo lì. Il potenziale dell’auto è quello, sono fiducioso anche per Montreal. E continuando a migliorare e a spingere saremo lì fino alla fine".

Quindi possiamo dire che il meglio deve arrivare e che l’obiettivo è il Mondiale Costruttori?

"Sarebbe un errore guardare troppo lontano. Abbiamo un Mondiale esaltante, con tre team e cinque o sei macchine in lotta per le vittorie, per questo da una gara all’altra puoi passare da primo a sesto. L’abbiamo visto a Montecarlo con Verstappen. Dobbiamo concentrarci sul Canada, sullo sviluppo, sullo sfruttare al meglio quello che abbiamo e alla fine arriverà quello che arriverà".

Non fissa ancora un obiettivo stagionale?

"Non in termini di risultato, sono più interessato all’approccio. Dobbiamo migliorare tutto, essere un team migliore in tutti gli aspetti. Poi i risultati arriveranno in modo naturale".

Dove il team deve ancora migliorare?

"In tutte le aree. Dobbiamo avere sempre lo stesso approccio: continuare a migliorare, in tutti i reparti, compresi i piloti. Anche quando hai fatto un buon lavoro devi pensare di farne uno migliore il weekend successivo. Quando pensi che quello che stai facendo è buono, è l’inizio della fine".

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Vasseur su Leclerc e Sainz

Ha parlato della fiducia di Charles in se stesso.

"Un top driver non è solo veloce, non fa solo le pole e vince. Un top driver è quello che aiuta il team quando le cose vanno bene e anche quando non vanno bene. Charles anche l’anno corso ha sempre avuto un approccio positivo e sta facendo un lavoro davvero buono".

E di Sainz cosa dice?

"Carlos sa che ci lascerà a fine stagione, ma è un grande professionista e sta facendo quello che mi ha detto all’inizio, ovvero che darà il massimo e spingerà al massimo fino alla fine. Il suo approccio è estremamente dedito al team, sta facendo un grande lavoro".

Hamilton e Leclerc il prossimo anno si toglieranno punti reciprocamente?

"Non sarà un problema. Sono convinto che si fanno più punti con due piloti forti che uno e mezzo. Vedo un mood positivo già ora, con Charles e Carlos che si spingono a vicenda".

Sta già parlando con Lewis?

"Per rispetto lui e della Mercedes non ho mai parlato con lui di questioni tecniche, di sviluppi in arrivo, di gare. Farlo sarebbe critico".

E con Newey a che punto siete?

"No comment. Ogni mia risposta verrebbe interpretata e la cosa più importante è la stabilità del team, che va oltre gli individui. Sono molto contento della situazione attuale".

Almeno ci può dire cos’ha detto alla squadra mercoledì nella festa a Maranello per la vittoria di Montecarlo?

"Di spingere, tutti. Uniti. Che ognuno ha un ruolo importante nel risultato, non solo i piloti e gli ingegneri che disegnano la macchina o di pista. Tutti hanno un peso nella performance, sono 'proprietari' dei nostri risultati sia quando non sono buoni, ma anche quando arrivano i successi. Che i trofei che alziamo sono loro, che devono essere contenti ma anche volere di più".

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TORINO - Montecarlo non è dimenticata. Anche un manager freddo e realista come Fred Vasseur domenica scorsa è stato travolto dalle emozioni, così come il presidente John Elkann, ma il focus è già sul Canada. Il prossimo GP, fra una settimana. E a quello dopo. E a quello dopo ancora. Sa cosa vuole il team principal della Ferrari, ma incontrando i media italiani non l’annuncia in termini di obiettivi numerici. Non parla di titolo mondiale. Costruttori quest’anno, piloti il prossimo si dice. Piuttosto disegna e allo stesso tempo motiva a spingere ancora di più una squadra che insieme alla McLaren pressa la Red Bull senza accontentarsi. Vuole di più.

Vasseur, Montecarlo è la svolta della stagione?

"Più che per il team, che ha avuto la conferma di essere sulla strada giusta, per Charles e la fiducia in sé stesso. Un bel passo in avanti. Ora non dobbiamo cambiare approccio. Abbiamo un piano e sappiamo cosa dobbiamo e vogliamo fare. Tutti devono spingere nella stessa direzione".

Al contrario Montecarlo è una vittoria legata alla peculiarità della pista?

"Abbiamo vinto anche in Australia, affrontato otto weekend di gara su otto layout diversi e altrettanti tipi di asfalto, e nelle ultime gare siamo sempre stati lì. La fotografia è chiara. Ci sono tre team in un decimo, in lotta. E noi siamo lì. Il potenziale dell’auto è quello, sono fiducioso anche per Montreal. E continuando a migliorare e a spingere saremo lì fino alla fine".

Quindi possiamo dire che il meglio deve arrivare e che l’obiettivo è il Mondiale Costruttori?

"Sarebbe un errore guardare troppo lontano. Abbiamo un Mondiale esaltante, con tre team e cinque o sei macchine in lotta per le vittorie, per questo da una gara all’altra puoi passare da primo a sesto. L’abbiamo visto a Montecarlo con Verstappen. Dobbiamo concentrarci sul Canada, sullo sviluppo, sullo sfruttare al meglio quello che abbiamo e alla fine arriverà quello che arriverà".

Non fissa ancora un obiettivo stagionale?

"Non in termini di risultato, sono più interessato all’approccio. Dobbiamo migliorare tutto, essere un team migliore in tutti gli aspetti. Poi i risultati arriveranno in modo naturale".

Dove il team deve ancora migliorare?

"In tutte le aree. Dobbiamo avere sempre lo stesso approccio: continuare a migliorare, in tutti i reparti, compresi i piloti. Anche quando hai fatto un buon lavoro devi pensare di farne uno migliore il weekend successivo. Quando pensi che quello che stai facendo è buono, è l’inizio della fine".

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