Pagina 2 | Guerra totale in F1, esplode il caso T-Tray: la denuncia contro la Red Bull

Una sfida dentro e fuori dalla pista. Nel 19° weekend della stagione di F1 ad Austin, in Texas, a tenere banco non sono solo i temi riguardanti l’agonismo nudo e crudo tra McLaren e Red Bull, rivali su più fronti del Circus. In un fine-settimana che avrà stasera la Sprint Race e le qualifiche per il GP, il confronto tra Woking e Milton Keynes è andato oltre la pista. La contesa aveva superato i livelli di guardia già a Baku (Azerbaijan), dopo che quell’ala posteriore della vettura di Oscar Piastri aveva assunto i connotati da mini-DRS.

I “bibitari” avevano chiesto di vederci chiaro e la Fia era intervenuta, chiedendo al team britannico di modificare quella soluzione, che avrebbe potuto replicarsi a Las Vegas e non altrove, parlando di un’ala decisamente scarica. "Siamo stati noi a chiedere alla Fia di cambiare l’ala posteriore: se ne è parlato tanto nel paddock sia a Baku che qui, quindi ci siamo offerti di fare questa modifica e loro hanno accettato. Red Bull dice che questo ci rallenta di uno o due decimi? Non credo che ci saremmo offerti di fare questo cambiamento se avessimo pensato che avrebbe fatto una grossa differenza" aveva dichiarato Zak Brown.

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McLaren al contrattacco

In McLaren sono passati al contrattacco e via alle segnalazioni contro RB. Dal momento che un po’ di tecnici provenienti dal team anglo-austriaco sono passati alla corte papaya, ecco il caso del T-Tray sulla RB20, ovvero la presenza di un dispositivo capace di modificare l’altezza da terra del fondo, nella parte anteriore della monoposto, in regime di parco chiuso. La risposta dei campioni del mondo è stata: "Tale soluzione esiste, ma è inaccessibile e servirebbe smontare almeno tre macrocomponenti della parte anteriore per poterci agire". Un dispositivo posizionato nella zona della pedaliera delle vetture di MaxVerstappen e di SergioPerez. Tuttavia, se ciò fosse stato possibile, avrebbe dato un vantaggio notevole per l’adattamento della macchina ai differenti carichi di benzina tra qualifiche e gara. L’infrazione non è stata rilevata ma, come era accaduto precedentemente in McLaren, anche in Red Bull hanno modificato la propria vettura con effetto immediato per un "patto stretto con la Fia".

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Botta e risposta Verstappen-Piastri

Le reazioni non sono mancate. "Non spetta a me occuparmene. Non ne so molto. Ovviamente tendiamo a superare i limiti del regolamento tecnico, come tutti. Questo accade in F1, ma da quello che ho sentito e che mi è stato detto, una cosa del genere non sta superando i limiti. Li sta chiaramente infrangendo. Non ho sentito su quale vettura specifica ci sia, ovviamente ci sono delle segnalazioni. Se si tratta di qualcosa che viene usato, è chiaro che non sta superando i limiti. È uscito dalla zona grigia ed è entrato nella zona nera" ha tuonato Piastri. "Per noi era solo uno strumento semplice da usare quando i pezzi erano smontati. Serviva per regolare, ma una volta che l’intera auto è assemblata non puoi più toccarlo. Quindi per noi non cambia nulla, non abbiamo tratto nessun vantaggio. Solo dopo ho scoperto che quanto era stato divulgato era collegato alla nostra squadra, noi non l’abbiamo nemmeno menzionato nel briefing" ha risposto Verstappen. E secondo Lewis Hamilton: "Il nostro sport si basa sull’innovazione. La Red Bull ha innovato, ed era davanti a tutti. Alla fine, tutti i team leggono il regolamento per cercare le aree grigie e studiare soluzioni partendo da lì". Federazione, quindi, ancora a inseguire le “genialate” altrui, concludendo con un “buffetto”.

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McLaren al contrattacco

In McLaren sono passati al contrattacco e via alle segnalazioni contro RB. Dal momento che un po’ di tecnici provenienti dal team anglo-austriaco sono passati alla corte papaya, ecco il caso del T-Tray sulla RB20, ovvero la presenza di un dispositivo capace di modificare l’altezza da terra del fondo, nella parte anteriore della monoposto, in regime di parco chiuso. La risposta dei campioni del mondo è stata: "Tale soluzione esiste, ma è inaccessibile e servirebbe smontare almeno tre macrocomponenti della parte anteriore per poterci agire". Un dispositivo posizionato nella zona della pedaliera delle vetture di MaxVerstappen e di SergioPerez. Tuttavia, se ciò fosse stato possibile, avrebbe dato un vantaggio notevole per l’adattamento della macchina ai differenti carichi di benzina tra qualifiche e gara. L’infrazione non è stata rilevata ma, come era accaduto precedentemente in McLaren, anche in Red Bull hanno modificato la propria vettura con effetto immediato per un "patto stretto con la Fia".

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