TORINO - Una trepidazione in più per Giusy Ferreri a Sanremo che non le ha portato solo un nuovo disco, 'Girotondo', in uscita domani. «Ogni volta al Festival è un'emozione diversa, ma questa volta a differenza degli anni scorsi c'era anche il fatto che sono incinta - ha svelato la cantante presentando oggi a Milano il nuovo lavoro - Sono al terzo mese. So che il primo trimestre è un periodo delicato e credo di averlo sentito sul palco di Sanremo: avevo il fiato corto e palpitazioni fuori controllo, temevo anche nausee».
#Girotondo Le ultime due anteprime per voi
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BELLA NOTIZIA
La novità privata di Ferreri si unisce a una novità sonora, rappresentata da un album che con la produzione di Fabrizio Ferraguzzo abbraccia sempre più l'incontro di pop elettronico e reggaeton premiato nel duetto 'Roma-Bangkok' con Baby K: «La prima parte del disco ha quella spensieratezza che forse mi mancava prima di quel successo, ma ho sempre pensato che il mio timbro fosse talmente distinguibile da rendere necessario arricchirlo con cambiamenti di sonorità». 'Girotondo' è così un percorso tra due metà, una più ballabile e una più introspettiva, un tragitto fatto di linguaggi musicali a confronto in quelli che Ferreri definisce "cocktail autoriali". Così, ad esempio, il synth-pop nostalgico di Tommaso Paradiso dei Thegiornalisti ('Partiti adesso', 'Occhi lucidi') o il pop cantautorale e poetico di Diego Mancino ('Il mondo non lo sa più farè, 'Il resto del mondo è diverso da tè, 'La gigantessà) e Alessandro Raina ('La distanzà, 'Tornerò da tè) si incontrano con lo stile dell'hitmaker Dario Faini, autore di 7 delle 14 nuove tracce.
AUTORI
Firmati da Federico Zampaglione, che ha scritto e cantato la traccia 'L'amore mi perseguità e Marco Masini ('Immaginamì). "Nell'artwork ho messo i punti cardinali volutamente in posti errati: indicano il senso di smarrimento che volevo suggerire". Un viaggio errante che svolta nella title-track: "Per me 'Girotondò è un messaggio di vita profondo e di incoraggiamento ispirato al gioco dei bambini". Ma è la stessa cantante a giocare: un gioco con il suo timbro, che nei brani firmati da Zampaglione e Masini usa toni pacati e delicati, mentre nella magniloquente 'La gigantessà, ispirata a 'La Géantè di Charles Baudelaire, fa emergere la voce marchio di fabbrica fra tappeti di tastiere e chitarre. Una voce che divide, come ammette la stessa cantante riflettendo sull'esperienza sanremese conclusa anzitempo: «ho cercato di portare le sonorità elettroniche del nuovo disco ma con un brano comunque fedele alla mia musica, quasi gemello di 'Novembrè e 'Volevo tè: forse con l'arrangiamento orchestrale e senza le sovraincisioni vocali non ha avuto lo stesso tiro. Comunque mi piace accettare una sconfitta: ho passato talmente tanti anni da incompresa che per me è quasi più facile adagiarmi nel non essere capita». Venerdì Ferreri avvierà da Milano il suo tour in-store, mentre la gravidanza potrebbe costringerla a posticipare le date di Roma e Milano ad aprile: «Quando mio figlio nascerà sarà un cambiamento, ma se il destino ha voluto che una vita nascesse in me, questa si dovrà adeguare alla mia esistenza un po' zingaresca»