"Scudetto? Cà nisciuno è fesso"
Può essere un vantaggio quello di giocare prima rispetto alle altre big del campionato? "È un vantaggio se vinceremo (ride, ndr). Saremo i primi a scendere in campo, vincendo avremmo la possibilità di essere primi in classifica, che ora conta poco ma è importante prendere altri 3 punti. Tutte le partite sono difficili, soprattutto per noi che abbiamo intrapreso un percorso: vincere sarebbe importante, ma affrontiamo una delle squadre più complicate in questo momento. La pressione è una cosa che dobbiamo abituarci ad avere: io la sento sempre prima della partita, deve essere insita quella pressione positiva di arrivare ai 3 punti, e magari quella sana paura che non ti fa scendere in campo presuntuoso ma con umiltà, sapendo che a livello sportivo la partita è 'mors tua vita mea', dovremo abituarci". Ma la pressione, a volte, arriva anche dall'esterno: "Dobbiamo tapparci le orecchie e non sentire ciò che si dice intorno, qualche furbetto la pressione può mettercela da fuori, magari per coprire la propria squadra, ma fa parte del gioco. La storia ha insegnato che gli Scudetti li vincono la storia, il valore patrimoniale della rosa e il monte ingaggi, salvo rarissime eccezioni. Quando sento parlare qualcuno che mette pressione su di noi, dico che han voluto la bicicletta, e ora pedalassero. Pensassero alla pressione che devono mettersi da soli, e devono pedalare forte. Come si dice a Napoli, 'Cà nisciuno è fesso'".
Su due elementi cardine come Lukaku e Kvaratskhelia: "Romelu sta lavorando, stiamo iniziando a dare gli stessi carichi di lavoro degli altri. Poi ha bisogno di lavori specifici perché è una macchina diversa rispetto ai compagni, ma sta iniziando ad essere in buona condizione, si è integrato col gruppo. Per me Romelu in campo sposta sempre gli equilibri. Reazione di Kvaratskhelia dopo il cambio nell'ultima partita? Non so se ha risposto in maniera seccata, se era arrabbiato con sé stesso: ha fatto ciò che doveva fare. Aveva preso il giallo, era nervoso per alcune decisioni dell'arbitro, ha protestato anche vivacemente che è in solito per lui. Ma il nervosismo mi fa piacere perché vuol dire che sente la partita, poi deve star tranquillo con l'arbitro perché vogliamo finire sempre in 11 (ride, ndr). Lo vedo coinvolto, dal punto di vista emotivo oltre che tecnico. Se i calciatori si arrabbiano col direttore di gara è perché ci tengono, perché vogliono fare qualcosa di bello".