"Nessuna somiglianza con la mia prima Juve"
Il Napoli, come ammesso da Conte, è in una fase di profonda ricostruzione: "Siamo agli inizi, alla base. Non mi sento di fare pronostici, dico solo che siamo in una fase, in un'annata dove dovremo prepararci a soffrire tutti insieme, compatti. Uniti nella sofferenza, cercare di dare e di ottenere il massimo. Se oggi mi chiedi quale sia il massimo faccio fatica a fare previsioni: siamo concentrati sul lavoro, cerchiamo di uscire sempre dal campo con la maglietta sudata e dando ancora più del massimo, io per primo. Se vedo somiglianze con la ricostruzione alla Juve? La similitudine non c'è. Anche perché qui c'è il grosso tranello dello Scudetto di 2 anni fa che butta fumo negli occhi alla gente. La realtà dei fatti è totalmente diversa: vorrei che ci fosse come similitudine la voglia da parte di tutti di togliere la testa da sotto l'acqua, cosa che trovai alla Juventus".
Dare più di quanto si ha, è questo il leit motiv di Conte: "Il nostro mantra dovrà essere quello di dare il 200%, tutti dovremo andare oltre i nostri limiti. È un momento critico per il Napoli, il presidente ha parlato di ricostruzione: ho fatto le mie valutazioni e gli do ragione, c'è bisogno di ricostruzione totale dalle fondamenta. Mettere 10-12 giocatori sul mercato vuol dire ricostruire, e in questi casi ci vogliono pazienza e umiltà da parte di tutti, anche dell'ambiente, ma senza farci intaccare l'entusiasmo. Tutte le forze devono andare nella stessa direzione: dall'allenatore, al club, ai calciatori e ai magazzinieri, passando per i tifosi e l'ambiente, tutti devono dare di più rispetto agli anni passati. Le difficoltà ci devono rendere più forti. I ragazzi provi a migliorarli sotto tutti i punti di vista. Gli allenamenti? Per me sono normali, magari chi non è abituato fa un po' più di fatica. L'intensità serve perché poi la porti in partita, se ti alleni a ritmo basso poi in partita non riesci ad alzarlo".