"Gestire la vittoria è difficile"
"Bisogna essere equilibrati e trovare una giusta via di mezzo perché si passi dallo Scudetto al decimo posto. Noi dovremo essere equilibrati e capire che quest'anno sarà totalmente diverso. lo scorso anno bisognava gestire la vittoria ed è diverso rispetto a piazzarsi secondo, terzo, quarto. Se vinci cambiano le dinamiche, perché ci sono onori e oneri. Magari dovremo far tesoro dell'anno scorso e capire che la vittoria la dobbiamo ricercare, di nuovo, quanto prima, e poi essere più bravi a gestirla. Lo scorso anno la gestione della vittoria non è stata una buona gestione sotto tanti punti di vista". Sul futuro prosegue: "Ora è il momento di fare. Dal presidente al magazziniere, per tutti quanti posso dire che è il momento di fare e non di dire perché dobbiamo avere dentro quella voglia di rivalsa. ha dato fastidio a me da esterno quello che è successo lo scorso anno al Napoli, immagino all'interno che voglia di rivalsa c'è. Non rinnego quello che ho detto 8 mesi fa, sono tornato in pista e non sono venuto per fare la statuina del presepe. Questo deve essere chiaro. Per me è un onore riuscire a far parte della storia del Napoli. Ho ricevuto tanto e sono in forte debito, è la prima volta che mi succede".
"Ho scritto pagine di storia importanti"
Infine conclude: "Risultatista e giochista sono da giornali. L'obeittivo è entrare nel cuore della gente e dove sono stato questo è sempre successo. Ho scritto qualche pezzo di storia importante, non sono per il fumo ma per la praticità. Quando le mie squadre vincono sono sempre o miglior attacco o miglior difesa. L'allenatore bravo è quello che unisce il bello al risultato. Il risultato ti fa diventare brutto, ma anche chi fa gioco brutto poi viene premiato a titolo lavorativo". "Le promesse fatte a voi sono quelle fatte al presidente. Lui è il primo tifoso del Napoli visto che è colui che in prima persona ne risponde, soprattutto dal punto di vista economico. Io posso solo dirgli le cose che penso, io non cambierò il mio modo di essere. Sono molto pulito, se è blu è blu, poi non ti vengo a dire che è rosso. Credo che lui abbia apprezzato questa spontaneità. Non mi fa impazzire chiacchierare, io sono uno di sostanza. Alle chiacchiere preferisco i fatti, anche nel dialogo con i media, con i tifosi. Anzi, oggi mi sto dilungando molto perché ci dobbiamo anche conoscere. Meno parliamo e meglio è. Quello che mi auguro che possa cambiare in questo mio percorso di tre o più anni al Napoli, che il Napoli vega visto come un punto di arrivo e non come un punto di passaggio. Altrimenti continuiamo a fare discorsi. Chi viene a Napoli deve sentirsi partecipe e responsabile. Chi non è contento poi sta con me affianco, gli racconto due cose e mi faccio aiutare. Sto discorso del non contento non l'accetterò mia. Patti chiari, amicizia lunga".
Kvaratskhelia e Di Lorenzo, parla De Laurentiis
"C'è un problema con Kvaratskhelia e Di Lorenzo. Il capitano è un uomo straordinario di grande livello. Si era infastidito di come eravamo nelle ultime partite si è sentito abbandonato. Ho spiegato che non era possibile abbandonare una persona come lui". Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis in occasione della conferenza stampa di presentazione di Antonio Conte affronta il tema degli accordi con i due calciatori con i quali si è manifestato qualche problema. "I giocatori sono ragazzi giovanissimi e spesso sono carichi e a volta si possono scaricarsi. Speriamo che con l'Europeo questa ricarica possa essersi ristabilita dopo la qualificazione". "Con Kvara - conclude - non ci sono problemi. Abbiamo un contratto. Mi siederò con Manna e Chiavelli con il ragazzo e il suo agente. Gli faremo una proposta di cambiamento contrattuale. Quindi non vedo problemi con lui. Poi ci può stare chi fa contra legem proposte ai giocatori. Uno potrebbe richiamarli all'ordine soprattutto se in quel club c'è chi fa il presidente dell'Eca. Ma con i miei 75 anni non mi meraviglio di chi è corretto e scorretto".
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