"Quando hai lavorato nei campi non ti lamenti più perché devi allenarti. Scaricare un maiale da un camion è più dura che sollevare un bilanciere" - ha spiegato Baschirotto in un'intervista per il periodico Men's Health. Una cura perfetta del proprio fisico, che il difensore del Lecce non vuole "sporcare": "Tatuaggi? Nessuno, né ora né mai. Me lo chiedono da anni e rispondo sempre allo stesso modo: il corpo non si tocca, hai mai visto una Ferrari con gli adesivi?".
"Mi hanno criticato, ma la tecnica non basta"
Baschirotto ha parlato anche della propria famiglia: "È tutto. Sulla maglia ho il numero 6 perché a casa siamo in sei: papà, mamma e quattro fratelli. E adesso c’è pure Marika: la mia fidanzata, che vive con me a Lecce. Quello che sono lo devo anche a lei". Sulla sua routine: "Da anni sempre la stessa, sveglia alle 7, colazione e palestra prima dell’allenamento con la squadra. Mi sono fatto dare le chiavi dal magazziniere. Ormai sono diventato il preparatore atletico di me stesso". Poi ha continuato: "Se qualcuno mi ha mai criticato per la cura del mio corpo? In passato è successo, quando giocavo nelle serie minori. Ora no: il calcio è molto più fisico: ci si allena con il GPS per capire quanto si sprinta, quanti chilometri si fanno. Sarà brutto da dire, ma ormai la tecnica non basta più da sola. I muscoli servono, chi più chi meno li hanno tutti. Io sollevo anche 140 chili di panca piana, ma in palestra ci vado per essere sempre più all'altezza in campo. I compagni mi chiedono come si fa ad avere un fisico così. Dieta? La stessa di chiunque faccia sport ad alto livello. Ogni tanto sgarro, poi recupero".