Baschirotto, la gavetta e l'esordio in Serie A
Sulla gavetta: "Penso che questa sia la forza più grande che ho. Il 97-98 per cento delle persone si ferma alla prima difficoltà, io sto nell'altro 2%. Sono arrivato in Serie A a 26 anni, ma ci sono arrivato. Anche se in tanti non ci credevano. A 13 anni sono stato scartato dal Chievo, a 18 mandato via dalla Cremonese. Ne ho passate tante, ma ogni step è stato una leva per farmi forza e ripartire. Ho sempre avuto la forza di trasformare i momenti di down in up. Sono sempre stato il mental coach di me stesso. Per fortuna avevo anche chi mi stava vicino: la mia famiglia, il mio procuratore Guido Gallovich, figura fondamentale per la mia carriera". Infine sull'esordio in Serie A e la marcatura su Lukaku: "Grande eccitazione, finalmente era arrivato il mio momento. Ero come un bambino al luna park, non mi importava chi mi sarei trovato davanti. Era la rivalsa dopo tutto ciò che avevo dovuto passare per arrivarci". Torna quindi sulle sue origini contadine: "Quando vedi tuo papà tornare a casa distrutto dalla fatica capisci che la vita non è tutta rose e fiori e non puoi lamentarti per un allenamento troppo duro. E se qualcuno sarà stimolato dalla mia storia non posso che esserne orgoglioso".