Pagina 2 | Manovra stipendi Juventus: “Il debito è invariato"

TORINO - A questo punto... oggi o domani. S’era del resto anticipato che sarebbe stata questione di “primi giorni della settimana” e ancora lo si ritiene probabile. La sensazione è appunto che il procuratore federale Giuseppe Chiné non voglia andare troppo per le lunghe e che, dunque, intenda imminentemente notificare alla Juventus e agli altri soggetti coinvolti l’avviso della conclusione delle indagini in merito al cosiddetto “filone stipendi”. Vale a dire il secondo dei rami d’inchiesta che coinvolgono il club bianconero, dopo quello legato alle plusvalenze.

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In ballo ci sono gli accordi-stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21

La Juve, in un certo senso, non avrebbe tutta questa fretta di far partire il prossimo “livello” dell’iter giudiziario: del resto più passa il tempo, più aumentano le possibilità di poter decidere circa un eventuale patteggiamento dopo aver già saputo la decisione del Collegio di garanzia dello Sport sui 15 punti di penalizzazione (appuntamento al 19 aprile). Anche se, di contro, tutto l’ambiente smania dal desiderio di sapere e capire di cosa è specificatamente accusata la Juventus e quali norme avrebbe violato secondo la Procura federale. Come ormai noto, comunque, in ballo ci sono gli accordi-stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21. Una volta ricevuta la notifica di chiusura indagini, i soggetti interessati hanno un massimo di 15 giorni per chiedere di essere sentiti o per presentare una memoria. Avranno anche facoltà - come anticipato - di patteggiare: farlo prima del deferimento può garantire uno sconto di metà della pena; dopo il deferimento uno sconto di un massimo di un terzo della pena.

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La “relazione di revisione sulla semestrale consolidata al dicembre 2022”

Proprio nei giorni scorsi è stata redatta da Deloitte (società di revisione della Juventus) una “relazione di revisione sulla semestrale consolidata al dicembre 2022”. Contiene l’aggiornamento degli effetti economici e patrimoniali dei rilievi relativi alla competenza degli accordi di riduzione ed integrazione dei compensi sottoscritti con il personale tesserato nel triennio 2019-22, nonché rilievi relativi a effetti o possibili effetti di operazioni con altri club originatisi in esercizi precedenti. E’ stata redatta dopo aver visionato gli atti dell’inchiesta della Procura di Torino depositati il 27 febbraio e il 21 marzo 2023. Deloitte sottolinea l’esistenza di documenti che non erano stati forniti e che però sarebbero stati rilevanti: memorandum, promemoria e accordi (definiti “side letter”) prevalentemente relativi a operazioni di calciomercato con altre squadre effettuate dalla società nei precedenti esercizi, alcune delle quali avevano dato luogo alla rilevazione di plusvalenze. E dunque: “Non sono pervenuti alla nostra attenzione elementi che ci facciano ritenere che il bilancio consolidato semestrale abbreviato del Gruppo Juventus al 31 dicembre 2022 non sia stato redatto, in tutti gli aspetti significativi, in conformità al principio contabile internazionale”. Ma anche: “...ad eccezione degli effetti di quanto descritto nel paragrafo Manovre sui compensi del personale tesserato relativi alle stagioni 2019-20 e 2020-21 e nel paragrafo Effetti di operazioni con altre squadre di calcio”. Nel commentare la relazione, di contro, la Juventus aveva sottolineato che i potenziali effetti dei rilievi di cui sopra risulterebbero “sostanzialmente nulli sui flussi di cassa e sull’indebitamento finanziario netto, sia degli esercizi pregressi che di quello in corso”.

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In ballo ci sono gli accordi-stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21

La Juve, in un certo senso, non avrebbe tutta questa fretta di far partire il prossimo “livello” dell’iter giudiziario: del resto più passa il tempo, più aumentano le possibilità di poter decidere circa un eventuale patteggiamento dopo aver già saputo la decisione del Collegio di garanzia dello Sport sui 15 punti di penalizzazione (appuntamento al 19 aprile). Anche se, di contro, tutto l’ambiente smania dal desiderio di sapere e capire di cosa è specificatamente accusata la Juventus e quali norme avrebbe violato secondo la Procura federale. Come ormai noto, comunque, in ballo ci sono gli accordi-stipendi nelle stagioni 2019-20 e 2020-21. Una volta ricevuta la notifica di chiusura indagini, i soggetti interessati hanno un massimo di 15 giorni per chiedere di essere sentiti o per presentare una memoria. Avranno anche facoltà - come anticipato - di patteggiare: farlo prima del deferimento può garantire uno sconto di metà della pena; dopo il deferimento uno sconto di un massimo di un terzo della pena.

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